Rassegna stampa 24 settembre

SICUREZZA

Ok a BlackRock. BlackRock, gigante mondiale della gestione patrimoniale, ha ricevuto l’approvazione del governo italiano per aumentare la sua partecipazione in Leonardo oltre il 3%. Il CEO Roberto Cingolani ha accolto con favore l’interesse di BlackRock, considerandolo un riconoscimento del piano industriale dell’azienda, che mira a espandersi nei settori cyber, digitale e spazio. La maggior parte dei profitti di Leonardo proviene però ancora dal settore militare. La legislazione italiana richiede l’approvazione governativa per partecipazioni azionarie significative in società strategiche, e secondo lo statuto di Leonardo, nessun soggetto esterno allo Stato italiano può detenere più del 3% del capitale con diritto di voto. BlackRock possiede anche quote significative nelle due maggiori banche italiane, Unicredit e Intesa Sanpaolo.
Gianni Dragoni su Sole 24 Ore

Via libera condizionato. Blackrock, il più grande gestore di capitali al mondo, ha ottenuto l’approvazione del governo italiano per acquisire una quota superiore al 3% in Leonardo Spa, con condizioni non specificate da Palazzo Chigi. Il fondo americano, guidato da Larry Fink, ha già investimenti significativi in importanti aziende italiane come Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banco Bpm e Enel, oltre a possedere una parte di Italo tramite l’acquisto di Gip. Il CEO di Leonardo, Roberto Cingolani, ha espresso soddisfazione per l’interesse di Blackrock, considerandolo un riconoscimento importante. Leonardo punta su digitalizzazione, cybersicurezza e spazio per attrarre ulteriori investimenti.
Giovanni Pons su Repubblica

Leonardo attore di primo piano, strategico nei prossimi anni. L’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, ha accolto con favore la decisione del Governo di approvare una partecipazione di Blackrock nell’azienda superiore al 3%, interpretandola come un segnale di fiducia del mercato nel piano industriale dell’azienda. Cingolani ha sottolineato l’importanza della digitalizzazione, della leadership nel settore degli elicotteri e dei velivoli da addestramento, della cybersicurezza e dello spazio come fattori chiave per la competitività nel settore. Ha inoltre evidenziato l’importanza delle alleanze strategiche e ha espresso ottimismo per il futuro, affermando che Leonardo è ben posizionata per essere un attore di primo piano nel settore, che si prevede sarà strategico nei prossimi anni.
su ANSA.IT

Lo spirito innovativo di Marconi. Durante il Salone Nautico di Genova, l’AD e DG di Leonardo Roberto Cingolani ha sottolineato l’importanza della commemorazione di Guglielmo Marconi, organizzata da Fondazione Ansaldo e Fondazione Leonardo. Cingolani ha evidenziato che Genova, con la sua storia di esplorazione dei segnali wireless in mare, rappresenta il luogo ideale per onorare lo spirito innovativo di Marconi. L’evento è stato anche un’occasione per Leonardo di evidenziare come raramente le qualità visionarie dell’imprenditore e dello scienziato si trovino nella stessa persona, sottolineando l’eccezionalità di Marconi in questo senso.
su ADN KRONOS

Leonardo al 65% di Gem Elettronica. Leonardo ha completato l’acquisizione di una quota maggioritaria del 65% di Gem Elettronica, specializzata in elettronica di difesa, investendo circa 16 milioni di euro. Con questa mossa, Leonardo rafforza la propria posizione nel mercato nazionale e internazionale, espandendo il proprio portafoglio di soluzioni tecnologiche avanzate.
su Corriere della Sera

16 milioni. Leonardo ha completato l’acquisto del 65% di Gem Elettronica, investendo circa 16 milioni di euro. Questa mossa è parte della strategia delineata nel Piano industriale dell’azienda, che mira a effettuare acquisizioni significative in settori ritenuti strategici.
_ su Messaggero_

Radar e sistemi navali e costieri. Leonardo ha incrementato la sua partecipazione in GEM Elettronica, passando dal 30% al 65%, attraverso un investimento di circa 16 milioni di euro. Questa mossa strategica permette a Leonardo di potenziare la propria gamma di prodotti nel settore dei radar e dei sistemi destinati a impieghi navali e costieri, consolidando così la sua posizione nel mercato nazionale e internazionale.
su Giornale e pezzi anche su Libero Quotidiano, Secolo XIX, Gazzetta di Modena-Reggio-Nuova Ferrara e Nuova Sardegna

Family day. Lo stabilimento Leonardo di Brindisi, specializzato nella produzione di elicotteri e uno dei cinque presenti in Puglia, ha ospitato il Family Day, accogliendo circa 1600 persone tra dipendenti del Gruppo Lavoratori Agusta Seniores e le loro famiglie. Durante l’evento, adulti e bambini hanno avuto l’opportunità di visitare i reparti produttivi e osservare da vicino diversi modelli di elicotteri. Il Family Day 2024 ha coinciso con la celebrazione del novantesimo anniversario dello stabilimento, segnando un momento significativo di condivisione e scoperta per i partecipanti.
su Repubblica Bari

Tutti a vedere vedere l’elicottero NH90. Oltre 1.200 persone hanno partecipato al Family Day presso lo stabilimento di Leonardo a Tessera, dedicato ai dipendenti del settore elicotteristico e alle loro famiglie. L’evento ha permesso ai visitatori di esplorare l’hangar e ammirare gli elicotteri NH90, evidenziando l’eccellenza tecnologica dell’azienda. Il Family Day ha rafforzato il legame tra Leonardo e il territorio veneziano, dove l’industria aeronautica è radicata dal 1947. Leonardo, con attività incentrate sull’NH90, collabora con circa 160 fornitori locali in Veneto, contribuendo significativamente all’economia regionale.
su Nuova Venezia

Stimolare la creatività. Il progetto Italia Brilla-Costellazione Leonardo, promosso da Leonardo in collaborazione con l’associazione Cielo Itinerante, mira all’inclusione sociale ed educativa dei bambini tra i 9 e i 12 anni attraverso attività STEM. L’iniziativa, che si svolgerà fino a ottobre, ha visto una tappa presso lo stabilimento Leonardo di Campi Bisenzio, dove quasi 70 bambini, figli o nipoti di dipendenti o provenienti da realtà locali, hanno scoperto l’importanza della tecnologia per osservare e comprendere il mondo. Durante la visita, i responsabili hanno illustrato come lo stabilimento contribuisca allo sviluppo di strumenti tecnologici avanzati per la visione in condizioni diverse. L’obiettivo è stimolare nei giovani partecipanti capacità cognitive, pensiero critico e creatività, competenze fondamentali per un futuro sostenibile.
_su Tirreno Firenze-Prato-Pistoia-_Montecatini

Visite ai reparti. Più di 350 persone hanno partecipato al Family Day presso lo stabilimento di Leonardo a Benevento, un evento dedicato ai dipendenti e alle loro famiglie per condividere l’eccellenza industriale e tecnologica dell’azienda. Leonardo, leader globale nel settore delle tecnologie per la sicurezza, valorizza il contributo professionale dei suoi lavoratori. Durante la giornata, i partecipanti hanno visitato reparti produttivi, come la fonderia aeronautica, e assistito a dimostrazioni, inclusa quella di un Sistema di Scansione 3D. Un punto culminante è stato lo spettacolo aereo di un elicottero AW169. L’evento ha evidenziato il rapporto tra Leonardo e il territorio, con impatti positivi sull’economia locale e proiezione internazionale.
su ILMATTINO.IT

Crosetto batte cassa, vuole due miliardi. Il governo è alle prese con la ricerca di almeno due miliardi di euro per aumentare le spese per la Difesa, in linea con l’impegno preso dalla premier Giorgia Meloni al vertice NATO di luglio a Washington, che prevede di raggiungere l’1,6% del PIL in spese militari entro il 2025. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha sollecitato il finanziamento, mentre il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, non ha ancora fornito risposte concrete. Nel frattempo, il Parlamento europeo ha chiesto agli Stati membri di contribuire con lo 0,25% del PIL per l’Ucraina, che per l’Italia significherebbe circa 5 miliardi di euro. La risoluzione europea, che include anche la richiesta di maggiori investimenti finanziari, ha visto divisioni tra i partiti italiani, con Fratelli d’Italia e Forza Italia che hanno votato in modo opposto alla Lega sulla questione.
Francesco Olivo su Stampa

Meloni cerca sette miliardi: due per Crosetto e cinque per Kiev. Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che impegna gli Stati membri a fornire sostegno militare all’Ucraina, incluso lo 0,25% del loro PIL annuo, che per l’Italia corrisponde a circa 5 miliardi di euro. Il governo Meloni, che si è impegnato ad aumentare le spese militari al 1,6% del PIL, deve ora trovare i fondi per rispettare tale impegno. La risoluzione non è vincolante, ma ha un forte valore politico. Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno votato in modo diverso sulla risoluzione, con la Lega che ha espresso un no complessivo. La situazione potrebbe complicarsi ulteriormente con un eventuale ritorno di Donald Trump al potere, che ha minacciato di escludere dalla NATO i Paesi che non rispettano l’obiettivo del 2% del PIL in spese militari.
Giacomo Salvini su Il Fatto Quotidiano

Serve un patto. Manfred Weber, presidente del Partito Popolare Europeo (PPE), sottolinea l’importanza dell’immigrazione e della difesa per il futuro dell’Europa, temi sui quali il PPE vuole guidare l’agenda politica. In Germania, la CDU si prepara a governare, mentre Weber elogia l’Italia per la sua capacità di stabilizzare l’Europa in un momento di debolezza per Francia e Germania. Weber enfatizza la necessità di una soluzione europea alla migrazione e propone un patto per il Mediterraneo, oltre a discutere l’idea di uno scudo nucleare europeo. Infine, Weber difende il commissario Fitto dalle critiche e invita il partito SeD a sostenere l’Italia nella Commissione Europea.
Francesca Basso su Corriere della Sera

Affidabile e gratuita. Napoli è stata per due giorni il fulcro dell’intelligenza artificiale italiana con la Conferenza generale di Fair – Future AI Research, che mira a sviluppare l’AI in Italia in modo gratuito, affidabile e sicuro. Il presidente di Fair, Giuseppe De Pietro, ha sottolineato l’importanza di collaborare per competere con i grandi player internazionali e ha evidenziato i progressi fatti in 18 mesi, con quasi 700 ricercatori coinvolti e 29,9 milioni di euro distribuiti per progetti di ricerca e imprese. La Fondazione Fair comprende 4 enti di ricerca (Cnr, Fondazione Bruno Kessler, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, e Istituto Italiano di Tecnologia), 12 delle principali università italiane (tra cui la Federico II di Napoli) e 5 aziende (Bracco, Expert.ai, Intesa Sanpaolo, Leonardo, Lutech). Tra i progetti presentati, particolarmente interessante il Minerva: una famiglia di modelli linguistici su larga scala addestrati per la lingua italiana. Un progetto di AI generativa interamente sviluppato da Fair, in collaborazione con Cineca, che ha reso disponibile il supercomputer Leonardo.
Antonio Vastarelli su Mattino

Il Cup del futuro con l’AI. L’assessore alla sanità Federico Riboldi ha inaugurato un hackathon per rinnovare il sistema del Centro Unico per la Prenotazione (CUP) della Regione, con l’obiettivo di migliorare la prenotazione di visite mediche ed esami entro la primavera-estate del 2025. Trenta aziende, tra cui grandi nomi dell’IT e della farmaceutica, hanno partecipato all’evento per proporre soluzioni innovative, con una scadenza fissata al 15 ottobre per selezionare l’idea vincente. Tra le proposte, vi è l’uso di call center automatizzati per contattare pazienti cronici per esami periodici e l’impiego di chatbot per interagire con gli utenti. Leonardo è tra le realtà presenti nella Sala Trasparenza del Grattacielo. E al palco dei relatori c’è anche Fabio Pammolli, il presidente della Fondazione per l’Intelligenza artificiale, che provvisoriamente ha trovato casa proprio in piazza Piemonte, in attesa della sede definitiva.
su Repubblica Torino

Aumenta la domanda di rame per colpa dell’IA. L’espansione dell’intelligenza artificiale potrebbe portare a un aumento della domanda di rame che supera l’offerta attuale, a causa del suo uso essenziale in microprocessori, data center e infrastrutture energetiche. Il gigante minerario BHP prevede una domanda di rame fino a 3,4 milioni di tonnellate all’anno entro il 2050, mentre attualmente i data center rappresentano solo l’1-2% della domanda. Tuttavia, la transizione energetica verso sistemi a basso tenore di carbonio richiede anch’essa grandi quantità di rame, con una previsione di aumento da 7,9 milioni di tonnellate nel 2025 a 17,3 milioni nel 2050. L’offerta di rame potrebbe non tenere il passo a causa di investimenti insufficienti e di una diminuzione delle riserve minerarie. Nonostante le preoccupazioni ambientali, alcuni esperti ritengono che l’IA possa aiutare a ottimizzare il consumo energetico e di rame, mitigando così il suo impatto ambientale.
Etienne Goetz su Echos

Partnership Usa-Emirati Arabi Uniti . Durante la prima visita ufficiale alla Casa Bianca del presidente emiratino Mohammed bin Zayed, è stata discussa una partnership tra USA e Emirati Arabi Uniti nel campo dell’intelligenza artificiale. L’obiettivo è contrastare l’influenza tecnologica della Cina sugli Emirati, che ambiscono a diventare leader globali nell’IA. Gli Emirati hanno già investito miliardi in IA, inclusi progetti come chatbot in lingua araba e hindi. La visita ha incluso incontri con dirigenti di Silicon Valley e ha portato a investimenti significativi, come quello di Microsoft di 1,5 miliardi di dollari nel settore IA emiratino. Questa mossa strategica mira a rafforzare l’influenza internazionale degli Emirati e a posizionarli come partner chiave degli USA nella competizione tecnologica con la Cina.
Marco Valsania su Sole 24 Ore

Eutelsat, unire le forze con i rivali. Eutelsat, operatore satellitare francese, sta considerando di formare partnership per finanziare i satelliti di nuova generazione per la costellazione OneWeb, se non si raggiunge un accordo sul progetto di rete di comunicazione satellitare pianificato dall’Europa. Eva Berneke, CEO di Eutelsat, ha rivelato che discuterà alternative con il suo consiglio di amministrazione nelle prossime settimane. Il progetto IRIS2 dell’UE, che mira a fornire comunicazioni sicure e sovrane, ha subito ritardi e controversie, con il principale sostenitore Thierry Breton che si è dimesso inaspettatamente. Eutelsat, che ha acquisito OneWeb l’anno scorso, deve aggiornare la sua rete per competere con Starlink di Musk e il futuro Kuiper di Amazon, ma l’alto debito e la riduzione delle previsioni di entrate rendono il finanziamento di 4 miliardi di dollari necessari per l’aggiornamento una sfida. Nonostante ciò, Berneke rimane fiduciosa nella domanda per i servizi di Eutelsat e OneWeb, ma ammette che la battaglia per convincere gli investitori non è ancora stata vinta.
Paggy Hollinger su Financial Times

Cambio dopo il flop. Boeing Defence and Space ha subito un cambio di leadership a seguito di risultati finanziari negativi e problemi operativi, incluso un incidente che ha coinvolto la capsula Starliner sulla ISS. Ted Colbert lascia la sua posizione di vertice, sostituito temporaneamente da Steve Parker, in attesa di un successore definitivo. Il nuovo CEO Kelly Ortberg punta a ripristinare la fiducia dei clienti e a mantenere elevati standard di qualità. Questo avvicendamento avviene in un periodo difficile per Boeing, con uno sciopero di oltre 32mila lavoratori e la pressione delle agenzie di rating che valutano se declassare il gruppo a livello junk.
Mara Monti su Sole 24 Ore

Superjet. Circa un centinaio di dipendenti di Superjet hanno manifestato da Piazzale Roma a Ca’ Corner a Venezia per sollecitare il salvataggio dell’azienda, in attesa di un intervento governativo per l’acquisto delle quote precedentemente russe da parte del fondo emiratino Markab Capital. Il prefetto Darco Pellos ha promesso di sollecitare il Ministero dell’Economia e dell’Interno per un’azione immediata. Il tempo è limitato fino al 31 ottobre per ottenere l’approvazione del Comitato di sicurezza finanziaria, altrimenti l’azienda rischia il fallimento. Il piano industriale prevede investimenti significativi e un aumento dell’occupazione, ma la situazione è ferma da due anni a causa delle quote congelate dopo l’invasione dell’Ucraina.
Costanza Valdina su Nuova Venezia

 

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Scholz, no a Unicredit, azione ostile. UniCredit è determinata ad aumentare la sua partecipazione in Commerzbank, mirando a passare dal 9% al 29,9%, nonostante le resistenze del governo tedesco. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha criticato l’azione come ostile, mentre il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha difeso il libero mercato europeo. UniCredit ha già opzionato un ulteriore 11,5% di Commerzbank e ha presentato domanda alle autorità di vigilanza per l’approvazione dell’acquisizione. Il CEO di UniCredit, Andrea Orcel, cerca il dialogo per evitare uno scontro diretto, pur rafforzando la posizione della banca italiana. La BCE e la BaFin hanno 60 giorni per valutare la richiesta di UniCredit, tenendo conto della politica tedesca e della solidità finanziaria di UniCredit.
Luca Davi su Sole 24 Ore

95 miliardi di Pil in più. L’Istat ha rivisto al rialzo il Pil italiano degli ultimi tre anni, aggiungendo 95 miliardi di euro al prodotto interno lordo, con un impatto positivo sui dati macroeconomici ma senza cambiamenti significativi per il Piano di bilancio. Il debito pubblico è sceso al 134,6% del Pil, avvicinandosi ai livelli pre-Covid, grazie soprattutto alla crescita nei settori dei servizi e delle costruzioni, mentre l’industria ha registrato un calo. Nonostante la revisione, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti conferma che i principi e il quadro del Piano rimangono invariati. Le modifiche influenzano leggermente le proiezioni di deficit e debito, mentre il dibattito politico si concentra sull’effetto degli incentivi fiscali all’edilizia e sulle performance economiche del governo in carica.
Gianni Trovati su Sole 24 Ore

Giorgetti, un miracolo confermare gli sgravi. Giorgia Meloni è preoccupata per le imminenti elezioni regionali in Liguria, Emilia Romagna e Umbria, dove il centrodestra rischia una sconfitta che potrebbe tradursi in un “tre a zero” a favore dell’opposizione. Nel frattempo, il ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti è sotto pressione per trovare risorse per mantenere gli sgravi fiscali dell’anno precedente, in un contesto di rigide regole europee che richiedono una riduzione strutturale del deficit e un controllo sulla spesa netta. La maggioranza ha proposto un emendamento che riduce il periodo del maxicondono fiscale da sei a cinque anni, ma ulteriori modifiche sono attese a causa delle critiche tecniche e della necessità di non violare le regole europee. La discussione sulla tassa sugli extraprofitti e le tensioni interne alla maggioranza, con Forza Italia preoccupata per i costi per il gruppo Fininvest, aggiungono complessità alla situazione, mentre Salvini afferma che tutti contribuiranno alla crescita del Paese.
Alessandro Barbera su Stampa

Italia sopra il 2008. Il presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, ha evidenziato la resilienza dell’economia italiana, che ha superato i livelli pre-crisi del 2008 e ha reagito bene alla pandemia e alla guerra in Ucraina. Il PIL italiano è cresciuto più di quanto stimato negli ultimi anni, con un incremento di circa 130 miliardi nel triennio 2021-2023. Nonostante l’inflazione elevata nel 2022, l’Italia ha registrato una rapida discesa dei prezzi al consumo grazie alle politiche governative e alla BCE, con un indice nazionale all’1,1% rispetto alla media UE del 2,8%. Tuttavia, Chelli sottolinea la necessità di affrontare problemi strutturali come la bassa partecipazione delle donne e dei giovani al mercato del lavoro e prevede un 2024 difficile per le nascite, con implicazioni sul potenziale di crescita del PIL e sul benessere collettivo.
Carlo Marroni su Sole 24 Ore

Cottarelli: la crescita non basta servono tagli. L’economista Carlo Cottarelli avverte che, nonostante l’attuale basso spread, l’Italia è vulnerabile agli attacchi dei mercati finanziari a causa del suo elevato debito pubblico. Sottolinea la necessità di tagli e riforme strutturali per migliorare i conti pubblici, citando l’esempio del Portogallo che ha generato un avanzo primario significativo. Cottarelli dubita della disponibilità delle banche a contribuire finanziariamente in questa fase e ritiene che le nuove regole UE richiedano uno sforzo congiunto per ridurre il debito. Infine, osserva che l’Italia paga un prezzo più alto per il suo debito rispetto ad altri paesi europei e che non si può sempre contare sull’intervento della BCE.
Fabrizio Goria su Stampa

Urso frena. Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha proposto di anticipare al 2025 la revisione del Green Deal europeo, durante un incontro con Confindustria e altri attori del settore automobilistico. Urso sostiene la necessità di dare certezze a imprese e consumatori, in risposta alla crisi del mercato elettrico e alle difficoltà delle multinazionali europee. Il ministro enfatizza l’importanza di una politica industriale che sia in linea con gli obiettivi ambientali e propone di puntare sulla neutralità tecnologica, includendo l’uso di biocombustibili se efficaci nella decarbonizzazione. Sindacati e Confindustria esprimono opinioni diverse sulla revisione del Green Deal, con alcuni che chiedono più tempo per la transizione ecologica e altri che sollecitano azioni immediate del governo per affrontare la situazione critica nel settore.
Paolo Baroni su Stampa

Subito nuove regole sull’auto elettrica. Il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha incontrato le parti sociali per discutere la necessità di nuove regole europee riguardanti l’auto elettrica e la transizione green. Urso propone di anticipare al 2025 la revisione del regolamento sulle emissioni CO2 delle auto, che prevede lo stop ai motori endotermici dal 2035, per dare certezze a imprese e consumatori. L’Italia vuole proporre un Fondo sovrano per supportare l’industria nella transizione post Pnrr e sottolinea l’importanza della neutralità tecnologica, aprendo la strada ai biocombustibili oltre all’idrogeno e all’elettrico. Urso presenterà la proposta agli europarlamentari a Bruxelles e discuterà anche la revisione di altri dossier green, come la siderurgia e la chimica.
Carmine Fotina su Sole 24 Ore

Neutralità tecnologica. Il rapporto di Mario Draghi sull’industria automobilistica europea evidenzia l’importanza della neutralità tecnologica per mantenere la competitività e affrontare la transizione verso veicoli a basso impatto ambientale. Viene criticato l’approccio dell’UE, che privilegia l’elettrico a batteria, ignorando altre soluzioni come l’ibrido o l’idrogeno. Il rapporto sottolinea che valutare le emissioni solo allo scarico fornisce un quadro incompleto, poiché la produzione di energia elettrica e le batterie contribuiscono significativamente all’impatto ambientale. Inoltre, il documento propone di adottare standard comuni e di sviluppare tecnologie software e di guida autonoma, riconoscendo la crescente importanza del digitale e dell’intelligenza artificiale nell’automotive. Infine, si evidenzia la sfida competitiva con la Cina e si suggerisce una strategia comune europea per affrontare la concorrenza globale.
Mario Cianflone su Sole 24 Ore

I numeri ignorati e il futuro dell’auto. Daniele Manca mette in luce come l’industria automobilistica europea stia affrontando sfide significative, con un calo delle vendite di veicoli e una produzione che si è ridotta rispetto a quella cinese. Il settore è alle prese con una doppia sfida tecnologica e ambientale, con una lenta adozione di robotica e software avanzati, e con la pressione per ridurre le emissioni di CO2. Le case automobilistiche europee sono indietro nello sviluppo del software rispetto ai concorrenti, e il dibattito si concentra troppo sulle date limite per la vendita di motori a combustione, piuttosto che sulle strategie per la crescita e la competitività. Manca sottolinea l’importanza di non sottovalutare i costi dei ritardi e di adottare un approccio più strategico per affrontare i cambiamenti in atto.
Daniele Manca su Corriere della Sera

No alla tassa sugli extraprofitti. Il Ministero dell’Economia e le banche italiane sono in trattative su vari temi, tra cui il ruolo delle banche nel sostenere l’economia e la discussione su una possibile tassa sugli extraprofitti, che le banche cercano di evitare. Nonostante le voci di una tassa sugli extraprofitti, il governo smentisce l’esistenza di misure specifiche e sottolinea la necessità di banche solide per finanziare imprese e famiglie, anche in situazioni post-catastrofe. Le banche si dicono pronte a contribuire, mentre il Mef considera l’uso di garanzie statali per sostenere prestiti a rischio e investimenti infrastrutturali. La discussione include anche il tema dei crediti di imposta e il finanziamento delle ricostruzioni, con le banche che non acquistano più questi crediti a causa di nuove regole UE.
Mario Sensini su Corriere della Sera

Invasione cinese di acciaio sottocosto. L’industria siderurgica italiana sta affrontando una crisi a causa di una domanda in calo, sovracapacità produttiva, alti costi energetici e la concorrenza dei prezzi sottocosto cinesi. Il settore automobilistico, degli elettrodomestici e dell’edilizia, tutti importanti consumatori di acciaio, stanno rallentando, aggravando la situazione. In Italia, il costo dell’energia è particolarmente oneroso, con prezzi medi molto superiori rispetto a Germania e Francia, e la transizione verso forni elettrici, più ecologici, sta aumentando la dipendenza dal costoso rottame metallico. I produttori europei chiedono all’UE di aumentare e prolungare i dazi antidumping imposti nel 2018, mentre le crisi strutturali e la lentezza nell’adozione di misure protezionistiche aggiungono ulteriori sfide al settore.
Rita Querzè su Corriere della Sera

Sanatoria ridotta ma più tempo. Il concordato sanatoria per il periodo 2018-2022, previsto da un emendamento al decreto Omnibus, riduce di un anno il periodo di sanatoria rispetto alla proposta originale, escludendo il 2023. Questo emendamento, proposto dalla maggioranza, allunga i termini per i controlli fiscali fino al 31 dicembre 2027 per chi aderisce al ravvedimento speciale. Le condizioni per la correzione di errori e omissioni fiscali sono state definite in tre categorie principali. Inoltre, sono previste aliquote sostitutive flat tax per sanare i redditi evasi, con sconti maggiori per gli anni colpiti dall’emergenza Covid. Il decreto Omnibus, ancora in attesa di coperture finanziarie per alcuni emendamenti, dovrà essere approvato dal Senato e dalla Camera entro l’8 ottobre.
Giovanni Parente su Sole 24 Ore

Joint venture sui chip. India e Stati Uniti hanno stretto un accordo per la costruzione di una fabbrica di semiconduttori in India, annunciato dopo un incontro tra il presidente americano Joe Biden e il primo ministro indiano Narendra Modi. L’impianto, supportato dalla India Semiconductor Mission e da una partnership tra Bharat Semi, 3rdiTech e la U.S. Space Force, produrrà chip per difesa, telecomunicazioni e energie rinnovabili. Questo accordo rappresenta un successo per Modi, che da tempo cerca di attrarre investimenti nel settore dei semiconduttori, offrendo incentivi e favorendo joint venture. La mossa è anche influenzata dalle tensioni geopolitiche con la Cina, con l’India che si posiziona come alternativa per le produzioni che lasciano il territorio cinese. Inoltre, l’India punta a sviluppare l’intera catena del valore dei chip e a espandere il suo settore elettronico a 500 miliardi di dollari entro il decennio.
Marco Masciaga su Sole 24 Ore

La spinta della Bce alle fusioni. La strategia della Banca Centrale Europea per promuovere le fusioni bancarie in Europa è sotto esame nel contesto dell’acquisizione di una quota di Commerzbank da parte di Unicredit. Si sospetta che Unicredit non sia stata ufficialmente invitata dal governo tedesco a fare un’offerta per il 4,5% di Commerzbank, e che l’invito potrebbe essere stato un’iniziativa autonoma di J.P.Morgan, consulente finanziario del ministero delle Finanze tedesco. Mark Branson, presidente della Bafin, l’autorità di vigilanza tedesca, e con un passato in Credit Suisse e UBS, è ora al centro dell’attenzione per la sua imparzialità. La BCE, guidata da Christine Lagarde e con Claudia Buch alla testa del Consiglio di vigilanza, si trova di fronte a una sfida cruciale per la propria credibilità nell’approvare l’aumento di quota di Unicredit in Commerzbank, mentre il governo italiano sembra assente nel dibattito. Commerzbank è una delle principali banche tedesche, fondata nel 1870.
Federico Fubini su Corriere della Sera

Auto, allarme a Berlino, convocati tutti i big. L’industria automobilistica tedesca, già in crisi con cali di immatricolazioni e pressione per ridurre le emissioni di CO2, ha tenuto un vertice senza annunciare misure concrete. Volkswagen, simbolo della crisi, ha chiesto incentivi pubblici per stimolare le vendite di veicoli elettrici, in seguito all’abolizione dei bonus in Germania. Il CEO di Mercedes-Benz ha evidenziato l’importanza della regolamentazione delle emissioni di CO2, mentre i produttori europei hanno sollecitato aiuti da Bruxelles. Infine, gli Stati Uniti hanno introdotto restrizioni sui veicoli con componenti cinesi e russi, citando la sicurezza nazionale.
Giuliana Ferraino su Corriere della Sera

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

Il piano per la vittoria. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è negli Stati Uniti per presentare il suo piano per la vittoria contro l’invasione russa, con incontri previsti con il presidente Joe Biden, la vicepresidente Kamala Harris e l’ex presidente Donald Trump. Durante la sua visita, Zelensky ha visitato una fabbrica di munizioni in Pennsylvania e parteciperà a una riunione del Consiglio di sicurezza dell’ONU e parlerà all’Assemblea generale. Il suo piano include il recupero dei territori occupati e l’ingresso dell’Ucraina nella NATO e nell’Unione Europea nei prossimi mesi. Zelensky evidenzia la vulnerabilità dell’esercito russo, dimostrata dagli attacchi ucraini con droni, e discuterà con gli Stati Uniti l’uso di missili occidentali. La posizione degli alleati occidentali è divisa, con alcuni paesi, come Italia e Germania, contrari all’escalation militare.
Andrea Nicastro su Corriere della Sera

Dalle more ai missili. Dopo le recenti elezioni nei tre Länder orientali della Germania, il panorama politico si è arricchito di nuovi termini come “minoranza di blocco” e “coalizione delle more”. Questi concetti riflettono i cambiamenti nei rapporti di forza tra i partiti, con l’Alternative für Deutschland (AfD) che ha ottenuto una significativa presenza parlamentare, rendendo impossibile procedere su alcune decisioni senza il suo assenso. In Sassonia si prospetta una “coalizione delle more”, un’alleanza tra SPD, Bsw e CDU, mentre a livello nazionale la discussione si sposta sul dispiegamento di missili americani in Germania, con la piattaforma anti-Ucraina del Bsw che sfida le posizioni tradizionali. La formazione dei nuovi governi regionali si preannuncia complessa, con l’attenzione internazionale, inclusa quella di Putin, rivolta agli sviluppi tedeschi.
Daniel Mosseri su Foglio – Inserto

Inizio visitando una fabbrica di munizioni. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha iniziato un tour di due settimane negli Stati Uniti, visitando per prima una fabbrica di munizioni in Pennsylvania. Il punto culminante del suo viaggio sarà l’incontro con il presidente Joe Biden il 26 settembre, dove presenterà un piano per la vittoria contro la Russia. Zelensky ha ringraziato gli Stati Uniti per il supporto e ha sottolineato l’importanza delle munizioni di artiglieria fornite. Durante il suo soggiorno, incontrerà anche altri leader mondiali all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York. Sottolineando l’urgenza, Zelensky ha affermato che i prossimi mesi saranno decisivi per il conflitto e ha esortato ad agire rapidamente per evitare un prolungamento della guerra.
su Libero Quotidiano

Bisognerà mettersi a un tavolo. Charles Kupchan, analista e senior fellow al Council on Foreign Relations, discute i rischi e i benefici dell’uso di missili a lungo raggio in territorio russo da parte dell’Ucraina, sostenendo che potrebbe spingere la Russia al tavolo negoziale ma comporta anche il rischio di escalation. Durante una visita negli Stati Uniti, il presidente ucraino Zelensky ha chiesto più assistenza e l’approvazione per l’uso di tali missili, mentre Biden valuta con cautela la situazione. Kupchan ritiene che la guerra si risolverà attraverso la diplomazia, non sul campo di battaglia, e critica l’uso di retorica sulla “vittoria dell’Ucraina”, sottolineando la necessità di una discussione onesta sul conflitto. Conversazioni diplomatiche sono in corso, ma Kupchan prevede che i negoziati concreti avranno luogo dopo le elezioni statunitensi, con un invito a limitare la retorica e a preparare il terreno per la nuova leadership a Washington.
su Stampa

Meloni non vedrà nè Biden nè Zelensky. La premier Giorgia Meloni ha evitato incontri con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York. La sua assenza è stata una decisione consapevole, influenzata da considerazioni di politica interna e internazionale, tra cui il posizionamento filorusso del suo alleato politico Matteo Salvini e la sua opposizione all’uso di armi in territorio russo, una linea non condivisa da altri alleati occidentali. Meloni ha scelto di partecipare da remoto o tramite un ministro alle riunioni, evitando così potenziali imbarazzi e perdita di consenso. La sua agenda a New York è stata limitata a incontri con CEO di aziende tecnologiche e un discorso all’ONU, mentre ha evitato eventi pubblici di alto profilo.
Tommaso Ciriaco su Repubblica

La rete digitale di Giorgia. Durante una visita a New York, Giorgia Meloni ha discusso con i CEO di Google-Alphabet, Motorola e Open AI le potenzialità e i rischi dell’IA, oltre alle possibilità di investimento in Italia, evidenziando l’interesse per le startup e la collaborazione con le università italiane. Elon Musk le ha consegnato un premio dell’Atlantic Council, discutendo potenziali investimenti e cooperazioni, anche con Starlink, che ha fornito la comunicazione Internet satellitare all’Ucraina in guerra e alla Romagna alluvionata lo scorso anno e potrebbe essere parte di una strategia italiana per dotarsi in base all’art 25 della Legge sullo Spazio di una «riserva di capacità trasmissiva attraverso comunicazioni satellitari» per garantire il funzionamento di servizi strategici, militari e civili in caso di blackout delle reti Internet terrestri. Un’accelerazione – a cui potrebbe unirsi un lavoro per estendere la banda larga – che potrebbe vedere Musk come protagonista, insieme a un campione nazionale come Leonardo.
Fabrizio di Feo su Giornale

L’agenda Usa della Meloni. Microsoft prevede di investire fino a 4 miliardi di euro in infrastrutture per l’intelligenza artificiale e data center per cloud computing nel Nord Italia, iniziando dalla Lombardia. Alphabet-Google ha in programma un investimento minore in Sicilia, dove già si producono microprocessori. Sam Altman, capo di OpenAI, dopo aver incontrato Giorgia Meloni a New York, sarà a Roma per discutere possibili accordi di partnership pubblico-privato. La premier italiana ha sottolineato l’importanza di regolare l’intelligenza artificiale e ha avuto incontri con leader tecnologici e governativi per discutere di sviluppo tecnologico e progetti infrastrutturali. L’Italia è vista come un ponte verso il Sud Europa e l’Africa per la penetrazione tecnologica, grazie anche a forza lavoro qualificata e costi contenuti.
Massimo Gaggi su Corriere della Sera

Quel filo rosso con Musk. Giorgia Meloni durante una missione negli USA ha stabilito un legame empatico e potenzialmente economico con Elon Musk, figura controversa e sostenitrice di Donald Trump. Questo rapporto ha suscitato preoccupazione alla Casa Bianca e in Europa, sollevando interrogativi sull’orientamento politico dell’Italia e sul possibile ingresso del trumpismo in Europa. Meloni riceverà il Global Citizen Award dall’Atlantic Council, riconoscimento per il suo ruolo di leader in Italia e il suo sostegno all’UE e all’alleanza transatlantica. Tuttavia, l’asse Meloni-Musk solleva questioni riguardanti interessi legati allo spazio e a internet, con Musk che detiene tecnologie chiave come i razzi di SpaceX e la rete di satelliti Starlink, che potrebbero influenzare l’autonomia europea e le dinamiche globali. Italia e Francia, protagonista la nostra Leonardo, cercano un rilancio sui razzi tramite l’italiana Avio e la francese Ariane, ma Space X è avanti a tutti.
Claudia Fusani su Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia

Libano tempesta di missili. La situazione in Libano è gravemente deteriorata a seguito di un’intensa campagna militare israeliana che ha colpito 1.300 obiettivi, nel tentativo di neutralizzare Hezbollah. Quasi 500 persone sono state uccise, inclusi 35 bambini, nel più sanguinoso episodio dal termine della guerra civile nel 1990. Il Primo Ministro israeliano Netanyahu ha esortato la popolazione a lasciare le aree pericolose, mentre il Ministro della Difesa Gallant ha dichiarato che le capacità militari di Hezbollah sono state significativamente ridotte. Intanto, il governo israeliano ha dichiarato uno stato di emergenza e si prepara per la prossima fase dell’operazione, mentre il presidente americano Biden lavora per ridurre le tensioni e il Pentagono invia ulteriori truppe in Medio Oriente.
Davide Frattini su Corriere della Sera

Karaki numero tre. Ali Karaki, recentemente promosso al terzo posto nella gerarchia di Hezbollah dopo l’eliminazione di Ibrahim Aqil, è diventato un obiettivo primario per Israele. I raid a Beirut, in particolare nel quartiere di Dahieh, simbolo della milizia, confermano la vulnerabilità dei leader di Hezbollah, nonostante la loro posizione elevata all’interno dell’organizzazione. Karaki, membro del Consiglio della Jihad da cinque anni, è meno noto rispetto ad altri esponenti ma ha diretto unità vicino al confine israeliano e ha un passato di presunte attività terroristiche. Nonostante le voci sulla sua morte in un attacco israeliano, Karaki rimane un bersaglio prioritario, segno di una profonda infiltrazione israeliana all’interno di Hezbollah.
Guido Olimpio su Corriere della Sera

Undici mesi di caccia a Sinwar. Yahya Sinwar, il capo politico e militare di Hamas, è al centro di una lunga caccia da parte delle forze israeliane e internazionali. Nonostante una taglia di 400 mila dollari sulla sua testa e l’impiego di unità speciali e tecnologie avanzate, la sua posizione rimane incerta, con rare apparizioni e segnalazioni che lo collocano in vari nascondigli. Gli Stati Uniti hanno offerto assistenza a Israele per localizzarlo, a condizione di limitare le offensive militari. Sinwar ha ridotto i suoi spostamenti e contatti per evitare di essere rintracciato, mentre le voci sulla sua salute e possibili negoziati per una tregua aggiungono ulteriori elementi di mistero. Nonostante le numerose sfide, Sinwar rimane una figura elusiva e strategica per Hamas, con una storia di resistenza e astuzia tattica.
su Corriere della Sera

Sempre più vicini a una guerra totale. Un’ondata di raid aerei israeliani ha colpito obiettivi di Hezbollah in Libano, uccidendo circa 300 persone, il bilancio più grave da decenni, e spingendo la regione verso una guerra su vasta scala. Gli attacchi hanno provocato il panico tra i civili e hanno spinto decine di migliaia di persone a fuggire dalle aree bersaglio. Nonostante gli avvertimenti degli Stati Uniti, Israele ha intensificato l’assalto, colpendo 800 obiettivi e promettendo di continuare gli attacchi. Hezbollah ha risposto lanciando missili verso il nord di Israele, mentre il Primo Ministro libanese Najib Mikati ha definito gli attacchi israeliani una “guerra di sterminio”, chiedendo alla comunità internazionale di intervenire.
Malaika Tapper su Financial Times

Potenza senza precedenti per preparare l’attacco di terra. L’attacco israeliano sul Libano ha superato in intensità e danni quelli della guerra del 2006 in un solo giorno, con 850 obiettivi distrutti in poche ore e un bilancio di 320 morti. A differenza del 2006, l’intelligence israeliana è ora ben informata su Hezbollah, avendo decimato i suoi quadri intermedi e mandato in tilt la sua rete di comunicazione. L’offensiva israeliana, studiata per anni, ha mirato a depositi di razzi e munizioni nascosti nelle case e alla leadership militare di Hezbollah, con azioni mirate che hanno lasciato un vuoto intorno al leader Nasrallah. Nonostante la potenza dell’operazione, non si prevede una vera invasione, ma piuttosto raid rapidi e sorprendenti delle forze speciali, senza occupazione prolungata del territorio. La risposta di Hezbollah è incerta, ma si prevede che sarà determinata e sfrutterà ogni mezzo a disposizione.
Gianluca di Feo su Repubblica

La mia infanzia negata e l’indifferenza di oggi. Liliana Segre, senatrice a vita e sopravvissuta all’Olocausto, ha ricevuto il Premio Burgio per il suo impegno a favore dei bambini vittime di guerra e indifferenza. Durante la cerimonia a Pavia, ha espresso il suo dolore per i piccoli che soffrono a causa dei conflitti, sottolineando la loro sensibilità e vulnerabilità. Segre ha ricordato la sua infanzia felice, interrotta bruscamente dall’espulsione dalla scuola a causa delle leggi razziali, e ha riflettuto sulla propria vita, meravigliandosi di come sia sopravvissuta e abbia potuto diventare madre, nonna e bisnonna. Ha condannato l’indifferenza come uno dei mali più gravi, impegnandosi a promuovere la pace e la memoria dell’Olocausto, con l’auspicio che la vita possa sempre trionfare.
Liliana Segre su Stampa

Democrazie a rischio. Il forum “Immaginare la Pace” organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio a Parigi ha affrontato la crisi democratica come sfida centrale del mondo contemporaneo. Durante la conferenza “La democrazia messa alla prova”, esperti e leader hanno discusso la crescente preferenza per leader autoritari rispetto a istituzioni solide, una tendenza esacerbata dalla sfiducia post-crisi economica del 2008 e dalle divisioni sociali amplificate da eventi come la pandemia e conflitti internazionali. La filosofa Donatella Di Cesare ha sottolineato l’importanza di una democrazia inclusiva, contrapposta al nazionalismo etnico. Infine, è stata evidenziata l’urgenza di un dialogo costruttivo per superare la sfiducia nei confronti delle istituzioni e promuovere una pace duratura.
Danilo Ceccarelli su Stampa

Ho chiesto di liberare San Suu Kyi. Papa Francesco, durante il suo viaggio in Asia e Oceania, ha condiviso riflessioni sulla preghiera, la vita ecclesiale e la situazione politica in Myanmar. Ha sottolineato l’importanza dell’umorismo per la salute e ha raccontato aneddoti personali, come la sua routine di preghiera mattutina e la richiesta di preghiere “a favore” da una fedele. Ha espresso preoccupazione per la detenzione di Aung San Suu Kyi e ha offerto il Vaticano come rifugio. Il Pontefice ha anche parlato dell’inculturazione della fede e dell’importanza di una Chiesa vicina al popolo, evitando di trasformare il confessionale in un tribunale o un consultorio psichiatrico. Infine, ha riflettuto sulle sfide e le decisioni del suo pontificato, sottolineando la misericordia e il perdono come aspetti centrali del suo ministero.
su Corriere della Sera

Vaticano albanese. Il primo ministro albanese Edi Rama ha annunciato la creazione di un micro-stato musulmano all’interno dell’Albania, ispirato al modello del Vaticano e gestito dall’ordine sufi Bektashi, noto per la sua tolleranza e apertura. Questo Stato confessionale permetterà la libertà di consumo di alcolici e non imporrà codici di abbigliamento restrittivi, promuovendo così un Islam moderato e inclusivo. Il progetto, annunciato durante l’Assemblea dell’ONU a New York, mira a rafforzare l’inclusione e l’armonia religiosa e potrebbe servire da esempio di coesistenza pacifica in un contesto globale di tensioni religiose. L’iniziativa di Rama è vista come un passo che potrebbe avvicinare ulteriormente l’Albania all’Unione Europea, in linea con il motto dell’UE “uniti nella diversità”.
Emanuele Bonini su Stampa

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

Appello all’Onu. Giorgia Meloni, a New York per ricevere il Global Citizen Award dall’Atlantic Council, ha tenuto un discorso all’Assemblea Generale dell’ONU, affrontando temi come guerra, pace, Africa e intelligenza artificiale. Ha ricevuto il premio da Elon Musk, riconoscimento per il suo ruolo di prima donna capo di governo in Italia e per il suo sostegno all’Unione europea e all’alleanza transatlantica. Meloni ha sottolineato l’importanza di regole giuste e condivise nelle Nazioni Unite, opponendosi alla creazione di nuove gerarchie tra le nazioni. Nonostante le critiche per il premio ricevuto da Musk, ha avuto un incontro riservato con lui, discutendo potenziali investimenti in Italia. Meloni ha confermato il sostegno all’Ucraina, ma ha scelto di non partecipare all’evento su tale tema promosso da Biden, preferendo intervenire da remoto.
Monica Guerzoni su Corriere della Sera

Meloni può usare Musk. L’incontro tra Giorgia Meloni e Elon Musk a New York potrebbe aprire la strada a collaborazioni tra l’Italia e le aziende di Musk. Meloni potrebbe proporre la creazione di una business unit Tesla in Italia per produrre una minicar elettrica, la Micro Tesla, e una supercar elettrica ad alte prestazioni, la Hyper Tesla, sfruttando il design e l’ingegneria automobilistica italiani. Un’altra iniziativa potrebbe essere l’istituzione di un laboratorio italiano per le tecnologie spaziali in collaborazione con SpaceX, che potrebbe anche supportare progetti di esplorazione lunare e marziana. Infine, Meloni potrebbe suggerire lo sviluppo di una piattaforma di elaborazione del linguaggio basata sulla libertà di parola ma in linea con le normative europee. Queste iniziative potrebbero portare investimenti e sviluppo tecnologico in Italia e rafforzare il ruolo politico internazionale di Musk.
su Foglio

Meloni boccia la riforma dell’Onu. La premier Giorgia Meloni ha espresso la sua opposizione alla proposta di riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, avanzata dagli Stati Uniti, che prevederebbe l’allargamento dell’organo escludendo l’Italia e creando una divisione tra Stati di serie A e B. Durante il suo intervento al Forum delle Nazioni Unite, Meloni ha sottolineato l’importanza dell’uguaglianza e della rappresentatività nell’organismo, ma è stata interrotta quando ha superato il tempo di parola assegnato. Gli USA propongono l’aggiunta di seggi permanenti senza potere di veto per l’Africa e seggi a rotazione per i paesi insulari del Pacifico, cercando di rafforzare le relazioni con il sud del mondo. L’Italia, attraverso l’iniziativa Uniting for Consensus, propone invece di aggiungere seggi non permanenti a rotazione più frequente, mantenendo un approccio democratico e inclusivo. La riforma è ancora oggetto di discussione, con l’Italia che cerca di costruire alleanze per evitare l’emarginazione a favore di altre nazioni europee.
Paolo Mastrolilli su Repubblica

Nuovo Porcellum. La destra sta lavorando su una nuova legge elettorale, soprannominata “mini-porcellum”, che prevede un sistema proporzionale con listini bloccati e senza preferenze. La ministra delle Riforme, Elisabetta Casellati, aveva promesso una proposta entro ottobre, ma le discussioni ufficiali con le opposizioni non sono ancora iniziate. L’obiettivo è raggiungere il bipolarismo, con partiti obbligati a coalizzarsi e indicare un candidato premier. Si discute anche sulla possibile introduzione di un premio di maggioranza, mentre si cerca di evitare incostituzionalità come quelle riscontrate nella legge Calderoli. La riforma, che non include le preferenze, è ancora in fase di discussione e deve ricevere l’approvazione della premier, che in passato si è espressa a favore delle preferenze.
Gabriella Cerami su Repubblica

Ultardestra a Pontida. Matteo Salvini, leader della Lega, sta organizzando un grande raduno a Pontida per il 6 ottobre, con la speranza di leggere un messaggio di Donald Trump, candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti. Salvini cerca di posizionarsi come il principale riferimento dei trumpiani in Italia e ha già confermato la presenza di figure di spicco dell’ultradestra europea come Viktor Orbán e Geert Wilders. Mentre Giorgia Meloni si avvicina a figure come Elon Musk negli Stati Uniti, Salvini punta a rafforzare la sua immagine di leader sovranista a livello internazionale. Il raduno di Pontida sarà anche un’occasione per inviare segnali di apertura verso la Russia, con Salvini che ribadisce la sua opposizione all’uso di armi europee sul suolo russo.
Antonio Fraschilla su Repubblica

Non è un test nazionale. Elly Schlein, leader del Partito Democratico, ha lanciato la campagna elettorale a Genova per sostenere Andrea Orlando nella corsa alla presidenza della Regione Liguria, non considerandola un test nazionale ma un voto cruciale per i liguri. In una piazza simbolica, Schlein ha attaccato il sistema di potere regionale e difeso temi come la sanità pubblica, l’istruzione e l’immigrazione, mirando a riconquistare l’elettorato di sinistra. Ha inoltre criticato la doppia morale della destra riguardo al caso di Giovanni Toti e il decreto Sicurezza. Orlando, sostenuto dal centrosinistra unito, promette maggiore partecipazione dei cittadini e una legge contro il consumo di suolo.
Cesare Zapperi su Corriere della Sera

Lascio per logiche di bandiera. Enrico Costa ha rassegnato le dimissioni dalla presidenza della Giunta per le Autorizzazioni, sottolineando che la sua decisione non è stata dettata da obblighi normativi, ma da una scelta politica personale. Costa, che è passato dal partito Azione a Forza Italia, ha voluto evitare tensioni e proteggere l’istituzione da possibili conflitti. Nonostante le critiche ricevute dal “campo largo” e da alcune figure del mondo giudiziario e giornalistico per le sue posizioni garantiste, Costa sostiene di aver agito con equilibrio e di non aver bisogno di cariche per portare avanti le sue battaglie. Infine, esprime la necessità di una regolamentazione accurata degli strumenti investigativi come il trojan e di evitare abusi nella custodia cautelare.
Virginia Piccolillo su Corriere della Sera

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