Addio ad Alain Delon, l’attore bello e impossibile del cinema francese

Si è spento a 88 anni nella sua casa di Douchy, circondato dai suoi tre figli il grande attore francese Alain Delon Alain Fabien, Anouchka, Anthony e dal suo amatissimo cane e Loubo. Lo ha annunciato la famiglia all’ Afp, chiedendo di rispettare la loro privacy “in questo momento di lutto estremamente doloroso”.

Bello e impossibile, Delon è stato una vera icona del cinema francese degli anni Sessanta e Settanta. Faccia d’angelo, con sguardo di ghiaccio e un’ombra perennemente allungata sul viso, ha interpretato per il grande schermo il ruolo classico del duro seducente dal destino segnato.

Carattere ribelle, un’infanzia difficile alle spalle, era nato a Sceaux, nella regione dell’Île-de-France, l’8 novembre 1935. Cresciuto in un collegio di suore, dopo che i genitori si erano separati quando lui aveva appena quattro anni, Alain ha avuto una vita scolastica tormentata. A 14 anni lascia gli studi e comincia a lavorare nella macelleria del compagno della madre. A 17 decide di arruolarsi in marina e di entrare a far parte di un battaglione di paracadutisti della fanteria destinato al sud est asiatico, nell’ambito del corpo di spedizione militare francese in Indocina. Un’esperienza che si rivelerà per lui drammatica, segnata da undici mesi di prigione per indisciplina.

Difficile il rientro in Francia, a Parigi, dove per sopravvivere è costretto a svolgere ogni genere di lavoro, dal facchino, al cameriere al commesso. E’ qui che incontra l’attrice Brigitte Auber, che lo introduce al mondo del cinema, dove debutta nel 1958 con una piccola parte nel film “Godot” del regista Yves Allégret. Entra poi nel cast di “Fatti bella e taci”, diretto dal fratello maggiore di Yves, Marc Allégret.  Ha inizio così la sua straordinaria avventura nel mondo della celluloide. Anche se assolutamente privo di formazione artistica, grazie al suo fascino ottiene il ruolo di protagonista in “L’amante pura”, storia di amore e tradimenti diretta da Pierre Gaspard-Huit. Il primo passo verso le vette assolute del successo. Sul set si innamora della bellissima attrice e coprotagonista Romy Schneider. Vivranno insieme quattro anni intensi e appassionati, sotto i riflettori del mondo, inseguiti dai paparazzi, immortalati dai tabloid. Una storia alla quale lui mette fine all’improvviso, con un laconico biglietto.

E’ nel 1960 che ha luogo l’incontro più importante della sua carriera, quello con il regista italiano Luchino Visconti che segna una tappa fondamentale per la sua carriera. Delon sarà il protagonista di “Rocco e i suoi fratelli”, film che lo consacra al successo internazionale e che racconta le vicende di cinque ragazzi lucani immigrati a Milano con la madre. Nel 1961 l’attore è nel cast tutto italiano della commedia “Che gioia vivere” di René Clément, in cui mostra il suo volto simpatico e brillante. Nel 1962 lo recluterà Michelangelo Antonioni ne L’eclisse, dove Delon interpreta Piero, giovane e cinico agente di cambio che seduce un’apatica e inquieta Monica Vitti.

Nel 1963 Visconti lo sceglie nuovamente per il suo capolavoro sulla decadenza della nobiltà siciliana ai tempi dell’Unità d’Italia, “Il gattopardo”, dove interpreta l’affascinante principe Tancredi accanto alla bellissima Claudia Cardinale. E’ entrata nella storia del cinema come una delle scene più iconiche in assoluta quella del primo piano del loro travolgente bacio.

Nel 1963 è sul set di “Colpo grosso al Casinò” (1963), diretto da Henri Verneuil, accanto al mitico Jean Gabin. Lui è un giovane scippatore, lui un vecchio delinquente, entrambi appena usciti di prigione. Seguirà  “L’ultimo omicidio” di Ralph Nelson. Un film che gli aprirà la strada per gli Stati Uniti, dove insieme a Dean Martin sarà pprotagonista del western “Texas oltre il fiume!” (1966) di Michael Gordon. Tornato in Francia sarà “Frank Costello faccia d’angelo”, nel capolavoro di Jean-Pierre Melville, regista con cui Delon avvia una fruttuosa collaborazione, in cui recita con Nathalie Barthelemy, sposata nel 1964 dopo la rottura con Romy Schneider. Seguiranno tantissimi altri succe4ssi, “Tre passi nel delirio” (1967) di Roger Vadim, Louis Malle e Federico Fellini, liberamente ispirato a racconti di Edgar Allan Poe. Nel 1968 ritrova la Schneider, con cui continua ad avere un rapporto di amicizia, sul set di “La piscina” di Jacques Deray. Nel 1969 è sul set del “ Clan dei siciliani” (1969) di Henri Verneuil, di nuovo con Jean Gabin.  Alla fine degli anni Sessanta è coinvolto nelle indagini sul misterioso omicidio della sua guardia del corpo.

Gli anni Settanta iniziano con un grande successo commerciale  grazie a  “Borsalino” (1970) di Jacques Deray. Una storia di gangster  ambientata a Marsiglia. Delon recita con Jean-Paul Belmondo, che viene scelto per la parte del co-protagonista. Ne “I senza nome” (1970), di Jean-Pierre Melville, Delon affianca Gian Maria Volonté.  nel tentativo di svaligiare una gioielleria. L’anno dopo veste i panni di un giovane anarchico innamorato nel film”L’evaso” di Pierre Granier-Deferre. II declino inizia negli anni Ottanta. E’ in questa fase che si cimenta a fare regista e lo sceneggiatore. “Per la pelle di un poliziotto” è la storia di un detective privato che deve ritrovare una ragazza cieca scomparsa. Alla qual segue “Braccato”, anche questa pellicola tutta sua. Si conquista poi il premio Cesar alla carriera nel 1985 grazie a “Nostra storia” del 1985 girato da Bertrand Blier, originale commedia che affronta i temi della solitudine, dell’amore passionale e dell’inquietudine. Lo ritroviamo in  “Nouvelle Vague “(1990) di Jean-Luc Godard  e poi in “Uno dei due” (1998) di Patrice Leconte, di nuovo accanto a Jean-Paul Belmondo. Ma la sua immagine ormai non è più quella di un tempo. Nel 2005 dopo la separaazione da Rosalie van Breemen, modella olandese da cui ha avuto due figli, si ammala di depressione e arriva a tentare il suicidio, come poi riverlerà lui stesso alla stampa. Nel 2008 torna sul grande schermo in “Asterix alle Olimpiadi” di Frederic Forestier e Thomas Langmann, al fianco di Gérard Depardieu. Il 19 maggio 2019, al Festival di Cannes 2019, riceve la Palma d’oro onoraria. Un mese dopo circa viene colto da un ictus, seguito da un’emorragia cerebrale.

 

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