La replica: ” Stellantis ha elaborato il suo piano strategico a lungo termine, che prevede un investimento complessivo di circa 50 miliardi di euro nel corso del decennio. Siamo qui per restare”
“Quello che mi dispiace è che invece di fare investimenti nel Paese vengono fatti investimenti in altri Paesi, magari scrivendo ‘letterine’ a nostre imprese chiedendo di delocalizzare. Questo non lo possiamo più permettere” . Lo ha sottolineato il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, precisando che “non deve essere finanziato l’acquisto dell’auto, ma deve essere finanziato chi crede nell’industria e nell’industrializzare il Paese e soprattutto chi fa gli stabilimenti e fa produzione. E quindi fa crescita e assume persone”. “Se mi riferisco a Stellantis? E’ ovvio”, ha chiarito Orsini ribadendo anche anche la necessità di tempi più lunghi per l’auto elettrica. “Deve valere il principio di ‘neutralità tecnologica’ e non si può imporre l’elettrico per normativa. Le tecnologie si cambiano perché sono fruibili, accessibili e soprattutto perché sono nella disponibilità di tutti”, ha aggiunto.
Immediata la replica di Stellantis che si è difeso spiegando che “per produrre auto o veicoli commerciali servono gli ordini. Come in tutti i settori, è la domanda a creare il mercato e non il contrario” . “A questo proposito, come dichiarato dal nostro amministratore delegato Carlos Tavares durante la sua audizione in Parlamento -ha rimarcato l’azienda- Stellantis ribadisce l’importanza di garantire il giusto contesto di competitività per accompagnare le aziende coinvolte nella transizione verso l’elettrificazione. Il vero problema della transizione all’elettrico, infatti, è l’accessibilità economica. Stellantis – è stato ricordato- ha elaborato il suo piano strategico a lungo termine, che prevede un investimento complessivo di circa 50 miliardi di euro nel corso del decennio. E ha investito più di 2 miliardi di euro all’anno in Italia, unico Paese al mondo con due piattaforme di produzione (Stla Medium a Melfi e Stla Large a Cassino), ma non solo. A Torino – ha rammentato l’aziend- ha sede l’unico Battery Technology Centre al mondo per i test sulle batterie e il capoluogo piemontese è anche sede del primo Circular Economy Hub. Insomma, stiamo investendo qui per restare. Tutto il resto sono opinioni, rispettabilissime ma non necessariamente vere”.
(Associated Medias) – Tutti i diritti sono riservati