Argentina. L’anarco-capitalista Javier Milei eletto presidente

Stravince l’ultradestra populista di Javier Milei in Argentina, al di lá delle aspettative dei sondaggi. Il candidato de La Libertad Avanza ha preso più del 55% dei voti al ballottaggio e il 10 dicembre entrerà in carica.  Il suo sfidante Sergio Massa  ha ammesso la sconfitta congratulandosi con il suo avversario. “Rimetteremo in piedi l’Argentina e tra 25 anni saremo una potenza mondiale, la faremo finita col modello peronista che ha impoverito il Paese”, ha detto il trionfante Milei. Il futuro presidente, 53 anni, deve anche la sua vittoria alla popolaritá che si è conquistata in tv come trascinante polemista, assicurando altissimi ascolti alle trasmissioni alle quali partecipava, attaccando “la casta politica corrotta”.

Nato a Buenos Aires, ha lavorato come esperto di economia a la Maxima Administradora de Fondos de Jubilaciones y Pensiones (AFJP),  e presso lo  Studio Broda. E’ stato consulente governativo presso il Centro Internazionale per il regolamento delle controversie in materia d’investimenti (ICSID e economista senior presso la HSBC. È membro di B20, il Gruppo di politica economica della Camera di Commercio Internazionale, e del World Economic Forum.

Milei si professa anarcocapitalista e una delle riforme promesse alla nazione è la “dollarizzazione”: togliere dalla circolazione il peso argentino, abolire la banca centrale, usare a tutti gli effetti la valuta degli Stati Uniti come moneta nazionale, rinunciando alla alla propria sovranità monetaria. Una mossa finalizzata a controllare l’inflazione e la perdita di fiducia nella moneta, privandosi della libertà di svalutare e di aumentare deficit e debito pubblico a dismisura. E a contenere le fughe di capitali, ridurre il costo dell’indebitamento internazionale, rilanciando cosí la crescita.