Antonio Di Pietro, ex magistrato e figura centrale nell’inchiesta Mani Pulite, ha espresso solidarietà nei confronti di Arianna Meloni, definendo la situazione un “tritacarne mediatico-giudiziario”
Arianna Meloni, sorella della premier Giorgia Meloni e responsabile della segreteria politica di Fratelli d’Italia, è al centro di un presunto caso giudiziario, che tuttavia sembra essere più una speculazione mediatica che una realtà fondata su fatti concreti. La vicenda ruota attorno a un’ipotetica inchiesta per traffico di influenze illecite che, secondo alcune fonti giornalistiche, sarebbe in corso nei suoi confronti. Tuttavia, la procura di Roma ha chiarito che non esiste alcun fascicolo aperto su Arianna Meloni, né risultano esposti che potrebbero dare avvio a un’indagine.
Antonio Di Pietro, ex magistrato e figura centrale nell’inchiesta Mani Pulite, ha espresso solidarietà nei confronti di Arianna Meloni, definendo la situazione un “tritacarne mediatico-giudiziario”. Di Pietro ha sottolineato come spesso si utilizzi la figura di una persona pubblica per attaccare indirettamente familiari o persone a essa vicine, senza basarsi su accuse concrete. Egli ha ricordato un episodio personale simile, sottolineando l’ingiustizia di giudicare una persona non per le sue azioni, ma per le sue relazioni familiari.
Arianna Meloni ha commentato la situazione dichiarando di essere “scossa per il metodo” con cui è stata trattata, ma di sentirsi tranquilla perché consapevole di non aver commesso nulla di illecito. Ha anche negato qualsiasi tentativo di influenzare decisioni su nomine, respingendo l’idea di essere coinvolta in uno scontro con la magistratura.
In sintesi, nonostante le speculazioni mediatiche, non esistono prove concrete o indagini ufficiali nei confronti di Arianna Meloni, il che rende questa vicenda, almeno per ora, priva di fondamento giudiziario.