di Carlo Longo
Il premier canadese, Justin Trudeau, ha annunciato un nuovo progetto di legge che impone una disciplina più restrittiva in tema di detenzione di armi in Canada. “Non c’è alcuna ragione per cui qualcuno in Canada debba avere armi nella sua vita quotidiana, a parte quelle per la caccia e le attività sportive”, ha esordito Trudeau spiegando che con la nuova legge si impone il “congelamento nazionale” della proprietà di un’arma e confisca della licenza per chi è coinvolto in atti di violenza domestica o molestie, come lo stalking.
Non solo, il disegno di legge promosso da Trudeu prevede che i caricatori per le armi lunghe, quali i fucili, siano modificati in maniera tale da non consentire di sparare più di cinque colpi. Inoltre, si impone di divieto di vendere o trasferire caricatori ad alta capacità. Con questa espressa previsione si vuole limitare la potenza dei fucili semiautomatici usati nelle stragi.
“Dal giorno in cui entrerà in vigore, non sarà più possibile acquistare, vendere, trasferire o importare armi in Canada”, ha annunciato il primo ministro in conferenza stampa con i giornalisti sottolineando che “considerato che la violenza armata continua a crescere, è nostro dovere continuare ad agire”. Qualora il provvedimento sia approvato dovrebbe entrare in vigore a partire dal prossimo autunno.
Si tratta, invero, di un disegno di legge in linea con la decisione del Paese di imporre una disciplina più stringente circa la detenzione di armi iniziata due anni fa quando il Canada ha vietato l’uso di armi d’assalto come i fucili AR-15 rifle usati dal 18enne Salvador Ramos nella strage di Uvalde, Texas, in cui sono morti 19 bambini e 2 insegnanti. Nella provincia canadese della Nuova Scozia l’ultima strage risale all’aprile 2020 quando furono uccise 23 persone con colpi di arma da fuoco. Dopo l’episodio, il governo bandì circa 1.500 tipi di armi da fuoco, ma non è mai riuscito a fermare una crescente ondata di minacce e violenze in cui la pistola è stata usata in modo disinvolto. Peraltro, la polizia canadese deve quotidianamente fare i conti con l’importante flusso clandestino di armi provenienti dagli Stati Uniti. “Quello della violenza armata è un problema complesso ma, al tempo stesso, semplice: meno armi vi sono nelle nostre comunità, più sicuri saremo tutti noi”, ha concluso il premier canadese Trudeau.
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