di Mario Tosetti
Gli Stati membri Ue potranno tassare i profitti straordinari che i produttori di energia elettrica hanno realizzato grazie ai prezzi molto alti di questi mesi. Questa l’indicazione della Commissione europea, contenuta nella Comunicazione RePower EU, che delinea anche le condizioni per cui il prelievo fiscale potrà essere utilizzato per contrastare il caro energie e quindi ridurre il costo delle bollette per i consumatori.
Secondo l’Agenzia internazionale dell’Energia, che aveva raccomandato all’Ue di adottare questa misura pochi giorni fa, il prelievo potrebbe consentire di recuperare fino a 200 miliardi di euro. Le tasse alle grandi utilities dovrebbero essere temporanee, non retroattive, tecnologicamente neutre, consentire ai produttori di coprire i propri costi e essere redistribuite in maniera non selettiva a tutti i consumatori finali.
Nella stessa Comunicazione la Commissione europea ha aperto la via all’acquisto e stoccaggi comuni di gas, ad esempio tramite appalti congiunti. Nel dettaglio nel documento l’Esecutivo Ue suggerisce la predisposizione di una “una piattaforma europea congiunta per la contrattualizzazione della fornitura di gas basata su negoziati bilaterali con i principali produttori”. L’obiettivo che si persegue è potenziare le forniture europee e rendersi indipendenti dal gas russo “ben prima del 2030”. La Commissione europea propone di diversificare le forniture, incrementare le importazioni di Gnl e gasdotti da fornitori non russi, aumentare i volumi di produzione e importazione di biometano e idrogeno rinnovabile, rendere attive misure per l’efficenza energetica e l’interconnessione tra i Paesi membri.
Nel documento si legge che, in proposito la Commissione europea presenterà una proposta legislativa che richiede che gli Stati membri Ue riempiano gli stoccaggi di gas “almeno al 90%” entro il 1 ottobre di ogni anno. Oggi la media è del 25-30%. La proposta arriverà in aprile, ma gli Stati sono invitati ad “agire subito anche se il processo legislativo è in corso”. Per raggiungere l’obiettivo la Commissione indica incentivi per fornitori e operatori di rete.
Il piano RePower, si configura, quindi, come un’accelerazione sui target clima ed energia dell’Ue. Così “potremmo rimuovere gradualmente almeno 155 miliardi di metri cubi di consumo di gas fossile, equivalente al volume importato dalla Russia nel 2021”, spiega una nota della Commissione europea che continua, “Quasi i due terzi di tale riduzione possono essere raggiunti entro un anno”. Tra le misure proposte, piani nazionali per identificare i progetti per accelerare transizione energetica, la definizione di nuovi impianti per le energie rinnovabili “di preminente interesse pubblico” per velocizzare i permessi e iniziative per le installazioni di pannelli fotovoltaici sui tetti e per sviluppare la filiera delle pompe di calore.
Gli Stati membri sono inoltre liberi nelle scelte che formulano nel loro mix energetico essendo unicamente tenuti a rispettare la regola sulla riduzione delle emissioni. “E’ immaginabile che alcuni Stati membri possano decidere di non utilizzare il gas come combustibile di transizione ma di mantenere un po’ di più il nucleare o il carbone”, ha evidenziato in proposito Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea.
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