Conclusi i colloqui a Doha per il cessate il fuoco. Biden: “Vicini all’accordo” ma Hamas smentisce

Israele ha richiesto ai mediatori di esercitare ulteriore pressione su Hamas affinché accetti i principi dell’accordo proposto a fine maggio, che riguarda principalmente la questione degli ostaggi

Il secondo giorno di colloqui a Doha riguardanti il cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi si è concluso, i negoziati riprenderanno la prossima settimana. Le trattative, che vedono coinvolti Stati Uniti, Qatar ed Egitto come mediatori, sono state caratterizzate da un’atmosfera descritta come positiva e costruttiva. Questi mediatori hanno presentato a Israele e Hamas una proposta di cessate il fuoco che si basa su punti già concordati, cercando di risolvere le questioni ancora in sospeso per garantire un’attuazione rapida dell’accordo.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha confermato il progresso dei colloqui, sottolineando che, sebbene non si sia ancora giunti a un accordo, le parti sono più vicine di quanto non fossero nei giorni precedenti. Ha descritto i negoziati come seri e ha espresso ottimismo riguardo alla possibilità di raggiungere un compromesso a breve.

Dall’altra parte, Hamas ha manifestato una percezione molto diversa. Il portavoce del movimento, Osama Hamdan, ha dichiarato ad Al Jazeera di non vedere segnali positivi da parte di Israele e ha criticato l’aggiunta di nuove condizioni da parte dello Stato ebraico, che a suo dire stanno ostacolando il processo negoziale. Hamdan ha ribadito che Hamas non è disposta ad accettare niente di meno di un cessate il fuoco completo e un ritiro totale delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza. Ha inoltre rifiutato categoricamente la prospettiva di mantenere una presenza militare israeliana nei corridoi di Netzarim e Philadelphia, punti nevralgici della Striscia.

Nel frattempo, fonti israeliane hanno parlato di progressi nei negoziati, pur riconoscendo che restano nodi da sciogliere. Israele ha richiesto ai mediatori di esercitare ulteriore pressione su Hamas affinché accetti i principi dell’accordo proposto a fine maggio, che riguarda principalmente la questione degli ostaggi. L’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha espresso apprezzamento per gli sforzi dei mediatori e ha auspicato che questi possano portare Hamas ad accettare i termini dell’accordo. I negoziati riprenderanno la prossima settimana al Cairo, mentre la delegazione israeliana farà ritorno a Doha domani sera, seguita da una visita del segretario di Stato americano Antony Blinken in Israele per incontrare Netanyahu e discutere ulteriormente la situazione.

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