Il presidente della Corte Costituzionale nel corso della relazione annuale ha parlato di pandemia, delle guerre, di femminicidi e diritti civili
Il presidente della Corte Costituzionale, Augusto Barbera, ha tenuto un discorso ampio davanti al capo dello Stato, Sergio Mattarella, al Collegio riunito e ad altre autorità, durante la relazione annuale del vertice dell’Alta Corte. Barbera ha sottolineato che l’obbiettivo principale del Collegio è la tutela e lo sviluppo della Costituzione italiana, che non dovrebbe essere interpretata come un documento divisivo ma come il fondamento che unisce la Repubblica attraverso la condivisione dei suoi principi.
Il presidente ha poi analizzato gli eventi più significativi degli ultimi anni, con particolare attenzione agli avvenimenti nazionali e internazionali. Ha parlato dell’evoluzione dalla pandemia al conflitto armato, prima ai confini dell’Europa con l’aggressione russa in Ucraina e poi nel Medio Oriente con gli attacchi terroristici e le reazioni israeliane. Ha evidenziato anche gli atroci casi di femminicidio e le violenze contro le donne che hanno caratterizzato il periodo.
Barbera ha inoltre affrontato i temi relativi ai diritti civili e sociali, esprimendo rammarico per il mancato intervento del legislatore in casi significativi. Ha citato la necessità di interventi legislativi riguardanti la sentenza sulla fine vita e i diritti dei figli di coppie dello stesso sesso. Ha anche evidenziato il tema delle morti sul lavoro, sottolineando la necessità di interventi normativi per affrontare questa problematica.
Il presidente della Corte ha poi invitato le Camere a eleggere il giudice costituzionale mancante per garantire la piena composizione del Collegio. Ha osservato una diminuzione del numero di ricorsi presentati, attribuendo questo fenomeno alla riduzione del contenzioso tra Stato e Regioni, probabilmente dovuta ai meccanismi di raccordo politico tra Governo e Regioni.
Infine, Barbera ha concluso sottolineando l’importanza dell’apporto di ciascun giudice alla collegialità della Corte e ha evidenziato che la Corte non interverrà sui punti di composizione politica tra Stato e Regioni, salvo un possibile controllo di costituzionalità in via incidentale.
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