Scholz vorrebbe chiedere la fiducia in Parlamento il 15 gennaio per “aprire la strada ad elezioni anticipate”, che potrebbero tenersi entro la fine di marzo. Ma l’opposizione chiede al cancelliere di sottoporsi al voto di fiducia al più tardi la prossima settimana
La coalizione semaforo (l’esecutivo guidato da Spd insieme a Verdi e Fdp) che teneva in piedi la Germania non esiste più.“Evitare danni al Paese”, con questa motivazione, nelle scorse ore, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha deciso di licenziare il ministro delle Finanze, il liberale Christian Lindner, per divergenze sulle politiche economiche. La dichiarazione del leader della S0pd segna di fatto la fine del governo Scholz che formalmente resta in piedi, pur avendo i giorni contati. Scholz, infatti, sembra voler restare in carica fino al 15 gennaio del 2025, data per la quale ha annunciato un voto di fiducia sul suo governo: a quel punto è molto probabile che perda la maggioranza in parlamento. Se dovesse andare così, il parlamento verrebbe sciolto e si andrebbe al voto entro marzo (devono tenersi entro 60 giorni dallo scioglimento del parlamento).
Il voto di fiducia la prossima settimana e la nomina del nuovo ministro delle Finanze
In realtà, l’opposizione conservatrice tedesca ha già chiesto al cancelliere di sottoporsi al voto di fiducia in parlamento al più tardi la prossima settimana, a seguito della spaccatura nata nella coalizione di governo. Una coalizione che “è fallita”, ha spiegato il presidente della Cdu Friedrich Merz dopo una riunione del suo gruppo parlamentare a Berlino. Ad inasprire la situazione ci si è messo anche il presidente della Csu al Bundestag Alexander Dobrindt. “Con il ritiro della Fdp è ormai chiaro che non esiste una maggioranza parlamentare che abbia fiducia nel cancelliere, una continuazione del governo sarebbe arrogante e irrispettoso” nei confronti degli elettori. “Il semaforo rimasto non può avere il diritto di continuare a governare”, ha proseguito. Scholz, comunque, tira dritto e ha confermato che il governo continuerà a svolgere il proprio lavoro nelle settimane e nei mesi a venire: “I cittadini avranno presto l’opportunità di decidere nuovamente come procedere. È un loro diritto. Per questo motivo chiederò un voto di fiducia al Bundestag all’inizio del prossimo anno”, ha affermato, ribadendo l’intenzione di attendere gennaio per porre la questione della fiducia, malgrado le richieste di anticipare la mossa alla settimana prossima.
Nel frattempo, è stata confermata da fonti governative la notizia che sarà Joerg Kukies, membro del partito Socialdemocratico di Scholz e stretto alleato dello stesso cancelliere, il nuovo ministro delle finanze tedesco.
Il presidente tedesco Steinmeier: “Serve responsabilità, la crisi va superata”
Il momento politico di grande crisi che sta attraversando la Germania è stato commentato dal presidente tedesco Frank Walter Steinmeier, che ha fatto appello al senso di responsabilità di fronte alla crisi politica apertasi nel governo. “La nostra democrazia è forte – ha detto, come riporta il quotidiano tedesco Spiegel – ma ora è il momento della ragione e della responsabilità. Non è il momento delle tattiche e delle scaramucce. La fine di una coalizione non è la fine del mondo. È una crisi politica che dobbiamo lasciarci alle spalle”, ha poi sottolineato.
Gli scenari che si apro per il futuro della Germania
Adesso quindi cosa succede? È innegabile che le ultime vicende politiche innescheranno una fase di instabilità. Innanzitutto i ministri del liberale Fdp (il partito “giallo” della coalizione “semaforo”), hanno deciso di lasciare il governo. Tutti tranne uno, Volker Wissing, che ha annunciato proprio in queste ore che resterà nella squadra di governo e lascerà il suo partito. Più in generale, poi, bisogna considerare anche il fatto che il Paese è alle prese con una importante crisi industriale a cui si somma la preoccupazione legata all’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca che potrà influire su fronti quali commercio e sicurezza. Ed è proprio sull’economia, in particolare in riferimento alla manovra di bilancio, che si sono concentrare le differenze tra i partiti della coalizione di governo. Da una parte, infatti, c’era chi proponeva contro la crisi la ricetta dell’aumento della spesa, dall’altro chi propendeva per l’austerity, come Scholz. “Abbiamo bisogno di un governo capace di agire e che abbia la forza di prendere le decisioni necessarie per il nostro paese”, ha spiegato Scholz secondo cui non esiste più nel governo “sufficiente fiducia per il proseguimento della cooperazione”. La speranza del cancelliere sarebbe quella di riuscire a resistere ancora qualche mese per guidare un governo di minoranza e far adottare alcuni atti legislativi ritenuti prioritari. Sul tema del bilancio 2025, poi, la fase attuale è permeata dall’incertezza. Se non verrà adottato dal Parlamento, a partire da gennaio potrebbe essere applicata una versione minima e ridotta.
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