Tra le misure presentate c’è la rimodulazione degli incentivi per le auto a basse emissioni e per chi rottama veicoli vecchi e inquinanti
Durante un incontro a Palazzo Piacentini a Roma con aziende e sindacati dell’automotive, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha presentato il nuovo piano pluriennale sugli ecobonus. Tra le iniziative proposte vi è la revisione degli incentivi per le auto a basse emissioni e per chi rottama veicoli vecchi e inquinanti. La strategia punta a «favorire le classi meno abbienti», come ha sottolineato il ministro. L’obiettivo del piano è rilanciare le politiche che finora non hanno dato i risultati sperati. «Sebbene il mercato abbia beneficiato dell’introduzione dell’ecobonus, non si è verificato l’aumento di produzione in Italia che ci aspettavamo», ha dichiarato il ministro.
I Dettagli del Piano Pluriennale
Il fondo automotive disporrà di 750 milioni di euro per il 2025. Il finanziamento salirà a un miliardo l’anno successivo e resterà su queste cifre fino al 2030. Gli incentivi dovranno raggiungere specifici obiettivi che il ministero illustrerà, tra cui il supporto alla «componentistica locale». All’incontro presieduto dal ministro Urso erano presenti le associazioni di categoria, Federmeccanica e Federmanager, insieme ai sindacati dei metalmeccanici (Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm). Tra le aziende presenti, per Stellantis Italia c’erano Giuseppe Manca, responsabile risorse umane, e Daniela Poggio, responsabile comunicazioni e relazioni istituzionali.
Insoddisfazione per la Bassa Produzione
Il ministro ha riservato un’attenzione particolare a Stellantis, esprimendo alcune critiche: «Un mese fa ha annunciato la sospensione delle attività delle carrozzerie a Mirafiori dal 15 luglio al 25 agosto, ricorrendo alla cassa integrazione fino al 4 agosto. Inoltre, sono state annunciate 5 giornate di Cassa a Pomigliano tra agosto e settembre a causa della mancanza di ordinativi. Il piano non ha prodotto l’aumento di produzione in Italia che ci aspettavamo e avevamo concordato». La produzione rimane un punto debole nell’analisi del governo, che ora cerca di rilanciare: «Avevamo cinque obiettivi prioritari: sostenere la transizione energetica, rinnovare il parco auto circolante obsoleto, supportare le persone fisiche, aiutare le fasce meno abbienti e aumentare i volumi produttivi degli stabilimenti italiani. I primi quattro aspetti sono molto soddisfacenti, ma il quinto non lo è». Urso ha poi evidenziato un successo: «Le risorse significative destinate alle auto elettriche – quasi 230 milioni – si sono esaurite rapidamente e hanno portato a oltre 25.000 prenotazioni, un obiettivo raggiunto, per quanto possibile con le risorse disponibili».