
di Carlo Longo
Enrico Letta, in vista delle elezioni del 25 settembre, ha fatto sapere che nel suo programma elettorale vi è il rilancio dell’imposta di successione sui patrimoni plurimilionari. “È giusto che chi possiede un patrimonio plurimilionario lasci qualcosa alla società: se viene ridato ai giovani attanagliati dalla precarietà questo è il senso di generazioni che si aiutano”, ha commentato il leader dei dem .
Non solo obiettivi di natura ha lasciato aperta la porta ad un’alleanza con Matteo Renzi. “Renzi? Non metto veti, discutiamo con tutti”,ha affermato il leader Pd. Il segretario dem ha inoltre ribadito l’allontanamento definitivo dal Movimento Cinque Stelle: “Confermo ciò che è stato deciso: non avremo rapporti politico-elettorali con forze politiche che hanno fatto cadere il governo Draghi”.
Per quanto riguarda le possibili alleanze del centrosinistra sembra, invece, sia a rischio quella con Calenda che potrebbe dar vita ad un terzo polo. La segreteria dem ha lanciato un appello rivolto “a tutte le forze politiche con cui, dopo la caduta del governo Draghi, si è lavorato per fare nascere un campo di forze democratiche e civiche”: si proceda, “senza veti reciproci”, a costruire “un’alleanza che prosegua nel forte impegno europeista che l’esecutivo guidato da Draghi ha saputo interpretare e che sia in grado di dare all’Italia un governo capace di consolidare la crescita, combattere le diseguaglianze e affrontare con credibilità l’emergenza economica, sociale e ambientale e la difficile situazione internazionale”. Tuttavia, la risposta del leader di Azione Carlo Calenda che in un post su twitter non lascia intravedere molti margini di unione: “Enrico Letta sei troppo intelligente per considerare questo appello una risposta. Vediamoci oggi con Più Europa e chiudiamo in un senso o nell’altro. Così ci facciamo male tutti. A dopo”. “L’appello della segreteria del PD non rappresenta una risposta ai temi politici che abbiamo posto ieri al segretario Letta. Risulta poco credibile, peraltro, il riferimento a una alleanza nel solco di Draghi mentre si mantiene come prioritario l’accordo con forze che sono state sempre all’opposizione del governo Draghi. Vedremo se una risposta ci sarà e quale sarà. Restiamo in attesa”, hanno sottolineato poi in una nota congiunta i segretari di Azione e +Europa, Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova.
Intanto, Francesco Boccia, deputato Pd ha ricordato che “Il Partito Democratico è già in campo con tutti i suoi sindaci a lavorare strada per strada per gli italiani. I sindaci sono il valore aggiunto perché’ vivono ogni giorno le difficoltà e le necessità delle comunità. Le loro priorità sono le priorità del Partito democratico, a partire dal Tpl gratuito per anziani e giovani o dai progetti del Pnrr avviati ma che vanno adesso realizzati. Proposte concrete che impattano sulla vita reale, dai trasporti, alla scuola, dalla sanità all’ambiente. Per il PD non c’è un minuto da perdere perché in gioco c’è l’Italia che non può essere consegnata alla destra anti europea e sovranista. Mi auguro che ci sia la massima unità tra le forze politiche alternative alle destre e che tutti inizino a lavorare con il Pd. Chi non sostiene i progressisti aiuta la destra guidata dalla Meloni”.
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