Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e la segretaria del PD, Elly Schlein, hanno espresso forte contrarietà alla decisione di Elkann, considerata un segno di disinteresse verso il Parlamento
La decisione di John Elkann di non comparire in Parlamento per discutere della crisi dell’industria automobilistica ha suscitato reazioni di disapprovazione trasversali nel mondo politico. Mentre la politica insiste sulla necessità di un confronto diretto, il sindacato, in particolare la Uilm, invita a evitare polemiche sterili e a trovare una strategia comune, auspicando che il dibattito venga spostato a Palazzo Chigi, considerando il settore auto essenziale per l’economia italiana.
Il perchè del rifiuto di Elkann
Elkann ha giustificato la propria assenza all’audizione parlamentare sul settore automotive ricordando che l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, era già intervenuto l’11 ottobre alla Camera. Elkann ha affermato che, non essendoci novità rispetto a quanto già dichiarato da Tavares, non avrebbe nulla di aggiuntivo da riportare. Ha inoltre ribadito la disponibilità dell’azienda a continuare il dialogo istituzionale con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nel contesto di un tavolo di confronto attivo presso il dicastero, in attesa di un’eventuale convocazione ufficiale presso la Presidenza del Consiglio.
Questa dichiarazione di Elkann sottolinea la volontà che la questione dell’industria automobilistica sia affrontata a livello di governo centrale, chiamando quindi in causa direttamente la premier Giorgia Meloni per un intervento strategico. Stellantis, di cui Exor è azionista di maggioranza, rimane comunque aperta al confronto istituzionale, pur scegliendo di non intervenire ulteriormente in Parlamento al momento, in quanto ritiene di aver già fornito chiarimenti adeguati tramite il proprio amministratore delegato.
La posizione del Parlamento e del Governo
Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e la segretaria del PD, Elly Schlein, hanno espresso forte contrarietà alla decisione di Elkann, considerata un segno di disinteresse verso il Parlamento. Schlein ha criticato Stellantis per non aver ancora proposto un piano concreto per il mercato italiano e ha evidenziato come il recente taglio di 4,6 miliardi di euro al fondo automotive da parte del governo Meloni rischi di rallentare ulteriormente il settore. Anche la Lega ha giudicato l’assenza di Elkann come un gesto irrispettoso verso le istituzioni e ha ricordato che Stellantis, pur avendo beneficiato di finanziamenti pubblici, sembra ora disinteressata al territorio nazionale.
L’appello del sindacato a una sede di dialogo stabile
I sindacati Uilm, Fiom-Cgil e Fim-Cisl vedono nella presenza di Elkann un’opportunità di dialogo strategico, sostenendo la proposta di spostare il tavolo di confronto al livello della Presidenza del Consiglio. Gianluca Ficco della Uilm ha spiegato che l’Italia ha bisogno di mantenere un legame con Elkann per evitare che Stellantis riduca la propria presenza produttiva nel Paese. Michele De Palma della Fiom-Cgil e Ferdinando Uliano della Fim-Cisl hanno sottolineato la necessità di un maggiore sostegno al settore e di un piano di investimenti adeguato. Anche il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ha invitato a riflettere sulla perdita della leadership italiana nel settore automotive, criticando il governo per aver ridotto il fondo destinato all’industria.
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