L’Agenzia Spaziale Italiana respinge le preoccupazioni di sicurezza sul possibile accordo con Starlink

Il presidente dell’ASI difende la collaborazione come soluzione sicura temporanea, mentre il programma europeo IRIS2 subisce ritardi

L’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ha escluso rischi per la sicurezza legati a un possibile accordo con Starlink, il sistema di telecomunicazioni satellitari di Elon Musk, destinato a garantire comunicazioni criptate per il governo italiano, le ambasciate e il personale della difesa in aree ad alto rischio.

Il progetto, attualmente valutato dal governo italiano, ha ricevuto critiche da parte delle opposizioni, che mettono in dubbio l’opportunità di affidare comunicazioni sensibili a un’azienda di proprietà di un miliardario statunitense. Tuttavia, Teodoro Valente, presidente dell’ASI, ha definito questa possibile partnership “una soluzione concreta per garantire comunicazioni sicure, sfruttando tecnologie proprietarie nazionali”.

Da un punto di vista tecnico, Valente ha respinto le preoccupazioni sulla sicurezza dei dati e ha sottolineato che l’accordo non entrerebbe in conflitto con il programma europeo IRIS2, una costellazione satellitare progettata per fornire comunicazioni sicure e servizi broadband. IRIS2, pensato come alternativa europea a sistemi come Starlink e Kuiper di Jeff Bezos, non sarà operativo prima del 2031 a causa di significativi ritardi.

“I negoziati per il sistema europeo si sono prolungati troppo, costringendo l’Italia a cercare altre opzioni”, ha spiegato Valente. Inizialmente previsto per il 2026-2027, il progetto dell’UE è ancora lontano dal completamento, lasciando scoperto il fabbisogno immediato dell’Italia in termini di comunicazioni satellitari a bassa orbita.

L’ASI prevede di completare entro metà anno uno studio di fattibilità per una costellazione satellitare nazionale a bassa orbita. Valente ha specificato che ogni iniziativa italiana sarà in linea con le soluzioni europee e non in competizione con esse. Nonostante la solidità del settore spaziale italiano, che genera 2 miliardi di euro all’anno, lo sviluppo di un sistema proprietario richiederebbe comunque molto tempo.

“Non abbiamo satelliti a bassa orbita pronti nei magazzini”, ha concluso Valente, sottolineando l’urgenza di soluzioni temporanee come Starlink per soddisfare le esigenze di sicurezza più immediate del Paese.

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