Energia, Cingolani: “Necessario un tetto europeo al prezzo del gas e incrementare le rinnovabili”

In particolare, secondo quanto dichiarato da Cingolani in questo momento è necessario “spingere sulle rinnovabili e sulla convivenza col gas in questa fase, disaccoppiare la borsa termoelettrica da quella sulle rinnovabili e serve imporre un price cap europeo per tagliare i picchi dei costi”.

La discussione sul tetto al prezzo del gas risulta, però, molto complessa ed ancora in itinere.  “Se ne sta parlando in Commissione europea – ha detto il ministro della Transizione Ecologica- Credo che molti paesi comincino a guardarlo con grande attenzione. Se pensate che ieri il gas era a 130 euro il megawattora, e l’elettricità dovete moltiplicarla per due volte e mezza questo prezzo, la bolletta diventa insostenibile, sia per i cittadini europei che per le imprese. Io conto che verrà fatto qualcosa. È in discussione, ci si sta lavorando ora”.

Tuttavia, il problema che si pone in questo momento riguarda anche l’instabilità delle forniture. “In questo momento la sfida principale sono gli stoccaggi: dobbiamo arrivare a fine anno con gli stoccaggi di gas al 90%”, ha sottolineato Cingolani aggiungendo, “Il gas è così costoso che gli operatori non riescono a metterci i soldi, quindi si ha bisogno di linee di credito”. Occorre, quindi, procedere velocemente e su due binari paralleli. “Mentre facciamo questa operazione di stoccaggio” allo stesso tempo occorre “ridurre il bisogno di gas”, ha ribadito il ministro.

Cingolani ha poi annunciato che “sta per uscire il decreto ministeriale Fer 2, la norma che riguarda le rinnovabili innovative e che prende l’impegno di potenziare cose che oggi sono ancora in stato embrionale – quali geotermico, solare a  concentrazione, synthetic fuel, biogas, offshore nuova generazione – per avere un menù di rinnovabili che sia il più ampio possibile” In quanto “tutto quello che abbatte la produzione di CO2 in fase primaria di produzione di energia va incentivato”.

Ma non solo, grazie alle risorse stanziate con il Pnrr “potenzieremo la produzione di celle solari, parte l’iniziativa per la fabbrica di idrolizzatori, è partita quella per la supply chain di batterie per l’automotive  Questo è il momento di fare grandi investimenti in ricerca e sviluppo: mi piacciono le batterie ma spero il prima possibile di andare al di là del litio perché il futuro con il litio non è molto diverso dal futuro con il gas fornito della Russia”.

Cingolani ha poi messo in evidenza che, grazie alla politica di semplificazione delle procedure per le rinnovabili posta con determinazione in essere dal Mite “nel 2022 Terna ha ricevuto richieste di allacciamento di nuovi impianti a rinnovabili per 5,3 gigawatt. Sono domande di allacciamento reale, io ho l’impianto e chiedo di allacciarlo. Ci siamo assicurati 9 GW complessivi, 5 quest’anno e il resto nel 2023 e 24. Nel 2021 erano stati allacciati 1,3 GW. È sufficiente? Probabilmente no, ma la discontinuità è chiara”

Il titolare del dicastero della Transizione Ecologica ha, infine, evidenziato come la politica dell’acqua fortemente minata dalla siccità in questo periodo sia indissolubilmente legata a quella energetica. “Nel Pnrr ci sono una ventina di bacini di raccolta idrica che nascono come idea perché un quarto delle precipitazioni annuali sarebbero sufficienti all’irrigazione dell’agricoltura, argomento fondamentale in questi giorni. Alcuni di questi bacini potrebbero essere messi anche in pompaggio e funzionare da accumulatori. Di questi tempi, siccome non ci facciamo mancare nulla, la politica dell’acqua non è scorrelata completamente dalla politica energetica. Stanno chiudendo centrali idroelettriche perché non c’è flusso, non riusciamo a raffreddare quelle termoelettriche e rischiamo di abbassare la produzione. Stiamo valutando tutte le azioni da fare. Non è solo un problema energetico, è anche agricolo”, ha concluso Cingolani.

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