Al centro delle critiche c’è stata l’esibizione delle drag queen e tutte le “provocazioni” di cui la parata è stata imbevuta. Durissima la Conferenza Episcopale Francese
di Robert Crowe
Restando allo sport potremmo dire che si è trattato di un clamoroso autogol per la Francia e per lo stesso Presidente Manuel Macron. Parliamo delle polemiche sollevatesi in Europa e in tutto il mondo dopo la Cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici francesi che ha avuto per teatro l’intero centro di Parigi. La Conferenza episcopale di Francia (Cef) ha dichiarato in un comunicato: “La cerimonia di apertura proposta dal COJOP (Comitato organizzatore dei Giochi olimpici e paralimpici) ha offerto al mondo intero ieri sera meravigliosi momenti di bellezza, di gioia, ricchi di emozioni e universalmente lodati. Questa cerimonia purtroppo comprendeva scene di derisione e di scherno del cristianesimo, che deploriamo profondamente”. Questo comunicato è stato co-firmato dagli organizzatori degli “Holy Games”, un programma della Chiesa cattolica per conciliare sport e fede.
Sebbene le scene non siano state specificate con precisione, un momento saliente della cerimonia è stato un dipinto intitolato “Festa”, che iniziava con l’immagine di un gruppo a tavola, tra cui diverse drag queen, evocando l’Ultima Cena.
“Questa mattina pensiamo a tutti i cristiani di tutti i continenti che si sono sentiti feriti per gli eccessi e la provocazione di alcune scene”, continua il documento dei vescovi. “Auspichiamo che capiscano come la festa olimpica vada molto al di là dei partiti presi ideologici di qualche artista”. I vescovi hanno anche ringraziato “i membri di altre confessioni religiose che ci hanno espresso la loro solidarietà”.
“Lo sport”, scrivono ancora i prelati, “è un’attività umana meravigliosa, che rallegra profondamente il cuore degli atleti e degli spettatori. Largo ora alle competizioni, che portano verità, consolazione e gioia a tutti”.
La polemica ha attraversato qualsiasi confine: il vescovo Robert Barron del Minnesota, negli Stati Uniti, ha invitato i cattolici a “far sentire la loro voce” in risposta a quella che ha definito “la grave presa in giro dell’Ultima Cena”.
Sui social media, una pioggia di critiche: anche Elon Musk, patron di X, si è espresso parlando di un cristianesimo “diventato impotente” e di una performance “estremamente irrispettosa”.
“L’Avvenire” ha preso posizione nel suo editoriale: “Si è andati giù pesante di trucco e parrucco a ridisegnare un’umanità che ormai pare aver senso solo se trasgredisce. Non prendeteci per biechi bacchettoni moralistici, ma che senso ha dover vivere ogni singolo evento planetario, per di più sportivo, come se fosse un Gay Pride?”.
Poi c’è stato l’eclatante errore avvenuto nel momento in cui la cerimonia d’apertura entrava nella sua parte solenne, poco prima della dichiarazione di apertura delle Olimpiadi da parte di Emmanuel Macron e del giuramento degli atleti.
La bandiera a Place du Trocadero è stata consegnata ai militari da un cavaliere mascherato e loro l’hanno issata, ma non nel verso giusto, bensì al contrario. Di fatto, la bandiera olimpica, con l’iconica immagine dei cinque anelli multicolori sovrapposti, è stata issata con due cerchi in alto e tre cerchi in basso, anziché tre anelli (blu, nero e rosso) nella parte superiore e due anelli (giallo e verde) nella parte inferiore. “È deplorevole”, si è scusato in conferenza stampa il portavoce del Cio, Mark Adams, “ma in uno spettacolo di quattro ore, a volte succedono delle cose”.
L’errore non è sfuggito agli osservatori più attenti. La testata inglese Daily Mail ha immediatamente fatto notare l’incredibile autogol e molti spettatori hanno sottolineato e commentato sui social l’incredibile sbaglio.
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