Battistini e Traini avevano realizzato ad agosto un reportage esclusivo dalla regione di Kursk, recentemente invasa dalle forze ucraine, fornendo un resoconto tempestivo del conflitto attraverso interviste con civili russi
I servizi di sicurezza russi (Fsb) hanno inserito sette giornalisti occidentali e ucraini, tra cui l’inviata del Tg1 Stefania Battistini e il cameraman Simone Traini, in una lista di ricercati con l’accusa di ingresso illegale in Russia. Battistini e Traini avevano realizzato ad agosto un reportage esclusivo dalla regione di Kursk, recentemente invasa dalle forze ucraine, fornendo un resoconto tempestivo del conflitto attraverso interviste con civili russi. Tra gli altri giornalisti ricercati figurano Nick Walsh della Cnn, Nicholas Simon Connolly della Deutsche Welle e tre giornaliste ucraine: Natalya Nagornaya, Diana Butsko e Olesya Borovik.
In risposta, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha convocato l’ambasciatore russo, esprimendo sorpresa per la decisione di Mosca. La Rai ha definito l’azione un «attacco alla libertà di stampa». Il procedimento penale contro Battistini e Traini è stato avviato il 17 agosto, subito dopo la trasmissione del loro reportage da Sudzha, città russa temporaneamente sotto controllo ucraino.
L’inclusione dei giornalisti nella lista dei ricercati comporta il rischio di arresto per questi professionisti in caso di ingresso in Russia o in Paesi alleati con Mosca. L’obiettivo sembrerebbe essere quello di punire coloro che hanno documentato la debolezza delle difese russe nell’area di confine con l’Ucraina, dove ora l’esercito russo cerca di recuperare terreno.
Nel frattempo, la situazione sul campo si aggrava ulteriormente. In Donbass, un attacco dell’artiglieria russa ha colpito un camion della Croce Rossa, uccidendo tre volontari. Un missile russo ha bombardato una nave che trasportava grano vicino alla costa della Romania, un evento che non si verificava dal luglio 2022. Inoltre, gli attacchi alla rete elettrica hanno intrappolato 150 minatori sottoterra vicino a Pokrovsk, una città prossima a diventare teatro di scontri violenti.
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