Green Deal, 50 aziende chiedono all’Ue di non rivedere la scadenza del 2035: “Abbiamo fatto molti investimenti”

Della coalizione che ha sottoscritto la lettera, denominata Industry for 2035m  fanno parte tra gli altri anche da Ikea, Volvo e Uber

Mentre il governo italiano, con il ministro delle Imprese Adolfo Urso in prima linea, propone di rivedere il Green Deal europeo, un gruppo di cinquanta aziende di rilevanza internazionale si schiera contro questa idea. La coalizione, denominata Industry for 2035, ha inviato una lettera alle istituzioni dell’Unione Europea chiedendo di non apportare modifiche alle politiche climatiche già approvate, e di mantenere la scadenza del 2035 per il divieto di vendita di veicoli alimentati a benzina e diesel. Tra le imprese firmatarie spiccano nomi noti come Uber, Volvo, Ikea e Tesco.

La richiesta di mantenere il divieto del 2035

Nella lettera indirizzata ai leader europei, le aziende della coalizione affermano che la scadenza del 2035 per il divieto di nuove auto a combustione interna è “fattibile e necessaria”. Secondo il gruppo, questa data offre una direzione chiara per il settore, consentendo alle imprese di pianificare investimenti a lungo termine nella transizione verso una mobilità a emissioni zero. Le aziende sottolineano che molti di loro hanno già investito massicciamente in tecnologie a basse emissioni, e che un cambio di rotta potrebbe compromettere questi sforzi.

Il confronto con il governo italiano

Il dibattito si è intensificato dopo che il ministro italiano Urso ha suggerito di anticipare la revisione del regolamento sulle auto dal 2026 al 2025. Questa revisione potrebbe introdurre l’uso di tecnologie alternative, come gli e-fuels, richiesti dal governo italiano, o ritardare la scadenza per il divieto di veicoli a benzina e diesel. Tuttavia, le aziende di Industry for 2035 ritengono che riaprire la discussione metterebbe a rischio la transizione verso un’economia più verde, rischiando di ritardare i progressi già fatti.

L’importanza di un approccio stabile e lungimirante

Le aziende coinvolte nell’appello sottolineano che le attuali normative dell’UE forniscono una “direzione chiara”, necessaria per stimolare gli investimenti. Invece di modificare le regole, l’UE dovrebbe concentrarsi su come implementare ciò che è stato già concordato. Tra le priorità suggerite ci sono lo sviluppo di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici, la produzione di batterie in Europa, e la riqualificazione dei lavoratori per sostenere la transizione energetica. Gli esempi di paesi come Cina e Stati Uniti, che stanno spingendo fortemente sui veicoli elettrici e sulle energie pulite, vengono citati come modelli da seguire.

Un appello a non fare passi indietro

Piuttosto che rivedere gli standard sulle emissioni di CO2, le aziende chiedono che si prosegua con l’attuazione delle politiche previste dal Green Deal europeo. La coalizione Industry for 2035 sostiene che le normative attuali non solo offrono all’Europa l’opportunità di combattere il cambiamento climatico, ma anche di posizionarsi come leader globale nel settore delle tecnologie verdi. Eventuali ripensamenti, concludono le imprese, potrebbero compromettere sia gli investimenti effettuati che il raggiungimento degli obiettivi climatici.

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