Il giorno di Zelensky a Washington. Usa e Ucraina alla ricerca di una nuova strategia

“Ogni ritardo nel sostegno fa il gioco di Putin, che invece deve perdere e va fermato”. Lo ripete come un mantra il  leader ucraino Volodymyr Zelensky che stasera a Washington incontrerá il presidente Joe Biden per decidere come superare lo stallo degli aiuti americani al suo paese e pensare ad una nuova strategia per “risollevare le sorti di Kiev” e rianimare il sostegno in calo alla guerra contro la Russia. La necessità di un nuovo approccio è emersa con forza, osserva oggi il New York Times, dopo che la controffensiva ucraina “non è riuscita a raggiungere il suo obiettivo di riconquistare i territori perduti… e dopo settimane di incontri, spesso tesi, tra alti funzionari americani e le loro controparti ucraine”. Zelenskyj, prima di recarsi alla alla Casa Bianca, incontrerà anche lo speaker della Camera Mike Johnson, in Campidoglio. Un appuntamento importante considerati i forti ripensamenti sugli aiuti all’Ucraina sempre piú in crescita in seno allo schieramento repubblicano del Congresso.

Zelensky é arrivato negli Usa da Buenos Aires, dove ha preso parte alla cerimonia di insediamento del presidente argentino, Javier Milei, che lo ha salutato calorosamente all’esterno del Parlamento prima di pronunciare il suo tanto atteso  discorso programmatico. Milei e Zelensky si sono parlati per una manciata di secondi e salutati calorosamente con abbracci e scambio di pacche sulle spalle a conferma  del cambio di passo della politica estera argentina nei confronti della Russia. Tanto che su X, il presidente ucraino ha annunciato “un nuovo inizio” per  Buenos  e ha scritto “Sono certo  che la cooperazione bilaterale fra Ucraina e Argentina continuerà ad espandersi”.

Intanto é di queste ore la notizia secondo cui la principale società ucraina di telecomunicazioni, Kyivstar, avrebbe subito   un potente attacco hacker, che l’amministratore delegato del gruppo, Oleksandre Komarov, ha definito un atto di “guerra” da parte della Russia che ha paralizzato la rete e “parzialmente distrutto” l’infrastruttura informatica. .