Il mondo del calcio in lutto. E’ morto Sven-Göran Eriksson, mister leggendario

Il ct  è spento stamattina dopo una lunga malattia a casa, circondato dai familiari, come riferisce un comunicato, apparso sul suo sito ufficiale

 

Foto Fabrizio Corradetti/LaPresse 19 Marzo 2023 Roma, Italia – SS Lazio vs AS Roma- Campionato italiano di calcio Serie A TIM 2022/2023 – Stadio Olimpico. Nella foto: Sven Goran Eriksson
March 19, 2023 Rome, Italy – SS Lazio vs AS Roma – Italian Serie A Football Championship 2022/2023 – Olympic Stadium. In the photo: Sven Goran Eriksson

Il mondo del calcio è in lutto per la morte di Sven-Göran Eriksson, leggendario allenatore delle squadre più prestigiose del mondo. Gli esordi furono tutt’altro che felice. Terzino nel Torsby If,  il club della città in cui è cresciuto, a causa di un grave infortunio al ginocchio a 27 anni fu costretto ad appendere gli scarpini al chiodo. Una svolta nella vita che lo portò a diventare mister. La sua carriera di ct ebbe inizio quando fu chaiamato dall’Ifk Göteborg, con cui ha vinto un campionato svedese nel 1982 e due Coppe di Svezia nel 1979 e nel 1982.

Poi il trasferimento in Portogallo, al Benfica, dove ha ottenuto la Primeira Liga tre volte e la Coppa di Portogallo. In Italia è stato il divo dei tifosi laziali, sia a livello nazionale che internazionale. Nel 2001 è diventato il primo allenatore straniero della nazionale di calcio inglese, quella della “generazione d’oro” con David Beckham, Steven Gerrard, Wayne Rooney e Frank Lampard.

Ha allenato anche altre nazionali, come Costa d’Avorio, Messico e Filippine, e squadre come Manchester City e Leicester. Poi, sul finale di carriera, ha girato il mondo dall’Arabia alla Cina, alla Thailandia. E  infine in Inghilterra ha realizzato il sogno di sedere almeno una volta sulla panchina del Liverpool, nel corso di una partita organizzata tra le leggende del club e l’Ajax.

Adoratissimo in tutto il mondo, tra i suoi fan, anche il principe William, presidente onorario della Federcalcio inglese, che lo  ha ricordato con  parole commosse, definendolo “un vero gentleman del calcio”, sono tantissimi i messaggi di cordoglio sui social.

“Grazie per tutto ciò che hai fatto per noi, mister”, ha scritto la Lazio. Anche Claudio Lotito, presidente biancoceleste, ha postato un messaggio in cui si legge: “È l’allenatore più vincente nella storia della Lazio, ma soprattutto un uomo integerrimo e una persona squisita e signorile, doti che sapeva mescolare al classico aplomb nordico. Il suo coraggio nell’affrontare la malattia che lo ha colpito è stato esempio e insegnamento per chiunque lo abbia ascoltato. Nel corso delle interviste che ha rilasciato negli ultimi mesi ha saputo infondere amore per la vita e per il calcio”.  A rendergli omaggio anche altri club come la Roma, la Fiorentina  e la Sampdoria, “In nome della comunità calcistica europea, siamo profondamente addolorati nell’apprendere della scomparsa di Eriksson, figura amata nel calcio. Riposa in pace, Sven”, recita un post sull’account ufficiale della Uefa.

“Sono rimasto colpito quando diede l’annuncio della sua malattia”, ha detto in diretta su Sky Sport 24 il portiere Luca Marchegiani, allenato da Eriksson dal 1997 al 2001: “Sven era uno che sapeva dare il giusto valore alle cose. Una persona a cui ero personalmente legato, ma credo che tutti quelli che in qualche maniera l’hanno conosciuto lo considerino una brava persona. Al di là del tono della voce, ti colpiva per il modo in cui diceva le cose. Ti lasciava sempre la certezza che c’era rispetto nei confronti delle persone a cui si rivolgeva. Una signorilità innata”. L’ex calciatore e ora tecnico Diego Simeone, che è stato allenato da Eriksson, ha scritto: “Grazie per tutto mister, riposa in pace”. Anche il Genoa, grande rivale nei derby della Lanterna, si è unito al cordoglio.

E non sono mancati i tributi della politica. La premier Giorgia Meloni ha tenuto a citare una frase del leggendario coach che amava dire “Spero che mi ricorderete come un ragazzo positivo che cercava di fare tutto il possibile. Non dispiacetevi, sorridete. Grazie di tutto, allenatori, giocatori, il pubblico, è stato fantastico. Prendetevi cura di voi stessi e prendetevi cura della vostra vita. E vivetela”. La presidente del Consiglio ha aggiunto che l’allenatore svedese “ha lasciato un segno indelebile nel mondo del calcio, guidando nella sua lunga carriera anche le panchine di Roma, Fiorentina, Sampdoria e Lazio, con la quale ha vinto uno storico Scudetto”.  “Lo scorso gennaio – ha concluso Meloni – aveva annunciato di avere un tumore al pancreas in fase terminale, una malattia che ha affrontato con coraggio e grande umanità. Un pensiero di vicinanza ai suoi familiari e ai suoi cari. Riposa in pace”.

Un ricordo anche dal vicepremier Matteo Salvini,  dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri e dalla senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini, vice presidente della commissione Affari sociali del Senato e responsabile sport del partito…

Eriksson si è spento stamattina dopo una lunga malattia a casa,  circondato dai familiari, come riferisce un comunicato, apparso sul suo sito ufficiale. I più stretti partecipanti al lutto sono la figlia Lina, il figlio Johan con la moglie Amana e la nipote Sky, il padre Sven, la fidanzata Yanisette con il figlio Alcides, il fratello Lars-Erik con la moglie Jumnong. La famiglia ha chiesto che venga “rispettata la sua volontà di elaborare il lutto in privato e di non essere contattata”. Questo il messaggio apparso sul suo sito ufficiale. Lo scorso gennaio il ct, 76 anni, aveva pubblicamente annunciato di avere un tumore al pancreas.