Un equivoco su un’intercettazione telefonica da parte della magistratura portoghese ha portato all’inchiesta sfociata il 7 novembre nelle dimissioni del primo ministro Antonio Costa e alle imminenti elezioni anticipate fissate per il 10 marzo in Portogallo. Un errore che ha gettato nell’incertezza politica il paese. Come ha rivelato Cnn Portugal l’intercettazione non riguardava il premier, bensì il suo quasi omonimo ministro dello Sviluppo Economico, Antònio Costa Silva. L’errore è stato commesso durante la trascrizione di un colloquio telefonico tra Lacerda Machado, consulente della società Start Campus, e Afonso Salema, amministratore della stessa società. Nel colloquio, avvenuto il 31 agosto 2022, Machado avrebbe promesso di semplificare alcune pratiche burocratiche. La Procura della Repubblica ha riconosciuto l’errore nella trascrizione, confermando che il “Costa” menzionato era il ministro dello Sviluppo Economico, non il primo ministro dimissionario.
Nonostante l’ammissione dell’errore, altre registrazioni sembrano coinvolgere direttamente il premier Antonio Costa nell'”Operazione influencer”. Inchiesta che riguarda accuse di corruzione, abuso d’ufficio e traffico d’influenze legati a significativi investimenti nella transizione energetica, compresi settori come le miniere di litio, l’idrogeno verde e la creazione di un grande data center a Sines. Il leader socialista, nella sua conferenza stampa d’addio al governo, ha dichiarato la propria innocenza, confidando nella giustizia per dimostrare la sua estraneità ai fatti. Antonio Costa, premier dal 2015, aveva vinto le ultime elezioni nel 2022, anch’esse anticipate a causa di disaccordi sulla legge di bilancio con i partiti di sinistra che lo sostenevano.