Con l’amore che solo i grandi autori sanno dedicare ai propri personaggi, Silvia Avallone ha scritto il suo romanzo più maturo, “Cuore Nero”, edito da Rizzoli, una storia di condanna e di salvezza che indaga le crepe più buie e profonde dell’anima per riempirle di compassione, di vita e di luce. E si è aggiudicata il Viareggio Repaci, giunto alla sua 95esima edizione, uno dei premi più antichi e prestigiosi d’Italia. “Sono felicissima e onorata di questo riconoscimento. ‘Cuore Nero’ è un romanzo a cui tengo in modo speciale, perchè mi ha insegnato la forza delle relazioni umane contro ogni male. Sono grata alla giuria e a questa meravigliosa, fervida, città“, ha dichiarato la scrittrice nel corso della cerimonia di premiazione.
Tra gli altri finalisti per la narrativa: Federica De Paolis con ‘Da parte di madre’ (Feltrinelli) e Marco Lodoli con ‘Tanto poco’ (Einaudi). Il vincitore per la Poesia Stefano Dal Bianco con “Paradiso” (Garzanti) e per la Saggistica Vincenzo Trione con “Prologo celeste” (Einaudi). Ad Anita Likmeta [ andato il premio internazionale Viareggio-Versilia, ad Alice Valeria Oliveri, il premio opera prima per ‘Sabato Champagne’ (ed. Solferino) e a Giovanna Reanda, il premio per il giornalisto.
Il presidente della giuria è Paolo Mieli che si è detto colpito ogni anno “dalla straordinaria partecipazione del pubblico che cresce ad ogni edizione. Un successo che ci induce a proseguire in questa direzione, anche in vista dei grandi festeggiamenti per il compimento del secolo del premio. Il Viareggio-Rèpaci non è solo uno storico riconoscimento, ma anche unico nel suo genere. La proposta delle tre categorie, poesia, saggistica e narrativa, ci permette infatti di offrire al pubblico tante novità di qualità del nostro panorama letterario, e di avvicinare, anche fisicamente, i libri e la gente. È un premio per gli scrittori, che sono i protagonisti assoluti, ma destinato soprattutto ai lettori“.
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