Intelligenza Artificiale, arriva la prima risoluzione Onu che disciplina la materia

L’Assemblea ONU ha oggi approvato all’unanimità la risoluzione proposta dagli Stati Uniti che richiedeva l’istituzione di standard per affrontare i rischi legati all’intelligenza artificiale

Di fronte alla crescente diffusione dell’intelligenza artificiale, che suscita reazioni contrastanti tra preoccupazione ed entusiasmo, è stata adottata in materia la prima risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con l’obiettivo di stabilire norme internazionali su questo delicato tema.

L’Assemblea ONU ha oggi approvato all’unanimità la risoluzione proposta dagli Stati Uniti che richiedeva l’istituzione di standard per affrontare i rischi legati all’intelligenza artificiale.

“L’intelligenza artificiale ci pone di fronte a una svolta cruciale. Le sfide che presenta sono universali e di portata esistenziale”, ha dichiarato l’ambasciatrice americana Linda Thomas-Greenfield, facendo riferimento in particolare ai “deepfakes” che minacciano di compromettere l’integrità del dibattito politico in un anno in cui molti Paesi eleggeranno i propri leader. “Tuttavia, offre anche opportunità significative per accelerare la lotta contro la povertà, salvare vite umane e proteggere il nostro pianeta”, ha aggiunto, citando i benefici già riscontrati nella diagnosi medica e nell’agricoltura.

Il testo preparato dagli Stati Uniti, con il sostegno di numerosi Paesi, è stato adottato all’unanimità, senza votazione, dopo diversi mesi di negoziati. Si tratta del primo documento delle Nazioni Unite sulla nuova tecnologia, mirato a garantire che l’intelligenza artificiale abbia effetti benefici per tutti i Paesi, rispetti i diritti umani e sia sicura, protetta e affidabile.

La risoluzione si propone di ridurre il divario digitale tra i Paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo, garantendo che tutti partecipino ai dibattiti sull’intelligenza artificiale e abbiano accesso alla tecnologia e alle competenze necessarie per trarne vantaggio, soprattutto nei settori della sanità, della prevenzione delle calamità naturali e della preparazione della futura forza lavoro.

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