Salmiya sostiene di essere stato detenuto senza accuse concrete, processato tre volte senza che venisse formulata alcuna accusa specifica, suggerendo motivazioni politiche dietro il suo arresto. Netanyahu ha ordinato un’indagine sul rilascio, apparentemente deciso senza informare i membri del governo
Muhammad Abu Salmiya, direttore dell’ospedale Al-Shifa di Gaza, rilasciato il 1 luglio, ha accusato il sistema detentivo israeliano di gravi abusi durante una conferenza stampa. Secondo Salmiya, molti prigionieri palestinesi sono morti sotto tortura nelle celle degli interrogatori. Ha inoltre affermato che medici e infermieri israeliani picchiano e torturano i prigionieri, trattandoli come oggetti inanimati. Al Jazeera ha riportato che i prigionieri perdono fino a 30 chili a causa della malnutrizione e delle torture subite, senza accesso a legali o visite di istituzioni internazionali. Salmiya sostiene di essere stato detenuto senza accuse concrete, processato tre volte senza che venisse formulata alcuna accusa specifica, suggerendo motivazioni politiche dietro il suo arresto.
Reazioni Politiche in Israele
Il rilascio di Salmiya ha suscitato polemiche interne a Tel Aviv. Il premier Benyamin Netanyahu ha ordinato un’indagine sul rilascio, apparentemente deciso senza informare i membri del governo. Lo staff di Netanyahu ha spiegato che il rilascio è avvenuto dopo discussioni alla Corte Suprema contro la detenzione nel centro di Sde Teiman, con decisioni prese in base a valutazioni professionali delle forze di sicurezza. Tuttavia, il leader dell’opposizione, Yair Lapid, ha criticato duramente la gestione del caso, definendola un segno di illegalità e disfunzione governativa che mette a rischio la sicurezza dei cittadini israeliani.
Motivi del Rilascio
Lo Shin Bet, l’agenzia di sicurezza interna israeliana, ha dichiarato che la decisione di rilasciare Salmiya è stata obbligata dal sovraffollamento carcerario. Hanno ricordato di aver avvisato a lungo della necessità di aumentare il numero di celle, a fronte dell’arresto di terroristi in Cisgiordania e Gaza, ma le richieste non sono state accolte. Di conseguenza, è stato deciso di rilasciare detenuti che non rappresentano una minaccia significativa, e Salmiya rientrava in questi criteri.