Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha commentato che la revisione dei dati Istat, seppur lieve, non modifica i principi fondamentali del Piano strutturale di bilancio già discusso dal Consiglio dei Ministri il 17 settembre
L’Istat ha recentemente rivisto al ribasso il tasso di crescita del PIL per il 2023, pur evidenziando un miglioramento delle stime complessive per il triennio precedente. Sebbene il dato rivisto per il 2023 mostri un rallentamento rispetto a quanto precedentemente stimato, la correzione al rialzo per gli anni 2021 e 2022 porta notizie positive per i conti pubblici. Infatti, grazie a una crescita più robusta del previsto nei due anni precedenti, l’economia italiana si è rafforzata, offrendo una base solida per le prossime decisioni di politica economica, come la Manovra.
Effetti sulle Finanze Pubbliche
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha commentato che la revisione dei dati Istat, seppur lieve, non modifica i principi fondamentali del Piano strutturale di bilancio già discusso dal Consiglio dei Ministri il 17 settembre. Tuttavia, il Piano sarà ulteriormente affinato alla luce dei nuovi numeri, offrendo al governo una maggiore chiarezza su come gestire le finanze pubbliche nei mesi a venire.
Crescita del PIL nel dettaglio
Nel 2022, il PIL è aumentato del 4,7%, con una correzione al rialzo di 0,7 punti percentuali rispetto alle stime precedenti, mentre nel 2021 la crescita è stata rivista a +8,9%, con una revisione di +0,6 punti. Tuttavia, per il 2023, il tasso di crescita è stato rivisto al ribasso a 0,7%, 0,2 punti percentuali in meno rispetto alla stima di marzo. Questa revisione riflette un quadro più complesso, dove il rallentamento del 2023 è controbilanciato dalla crescita nominale più forte degli anni precedenti.
Impatto sul Deficit e Debito
Grazie al miglioramento dei dati nominali, si è registrata una riduzione del rapporto deficit/PIL per il 2023, che si è attestato al 7,2%, migliorato rispetto alla precedente stima di 7,4%. Anche per il 2022, il deficit è stato rivisto al ribasso, passando dall’8,6% stimato in primavera all’8,1%. Anche il rapporto debito/PIL è sceso al 134,6%, rispetto al 137,3% stimato nel Def.
Confcommercio e le Prospettive per il 2024
Nonostante il miglioramento dei dati relativi agli anni passati, la crescita stagnante del 2023 complica il raggiungimento dell’obiettivo di una crescita del PIL dell’1% per il 2024. Confcommercio ha infatti lanciato l’allarme, sottolineando le difficoltà che il Paese potrebbe incontrare per centrare questo target.
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