Il Digital Markets Act (DMA) dell’UE ha iniziato a mostrarsi efficace, e sembra essere solo l’inizio. Sei grandi aziende tecnologiche, denominate “gatekeepers”, tra cui Amazon, Google, Meta e Microsoft, sono attualmente sotto indagine
Tre mesi dopo l’entrata in vigore della normativa europea volta a rendere il mercato digitale più aperto ed equo, la Commissione Ue ha mosso la prima accusa contro uno dei principali giganti del settore: Apple. L’esecutivo europeo ha avviato un’indagine sull’App Store di Apple, sospettando che la società limiti la concorrenza impedendo agli sviluppatori di applicazioni di segnalare offerte vantaggiose al di fuori del proprio ecosistema, da cui Apple trae significativi profitti su ogni transazione.
La Situazione Attuale
La Commissione ha nove mesi per confermare i risultati preliminari dell’indagine. Durante questo periodo, Apple, che si dichiara innocente, avrà l’opportunità di rispondere. Se condannata, l’azienda potrebbe affrontare una multa pari al 10% del suo fatturato globale, che ammonta a 383 miliardi di dollari.
Il Digital Markets Act
Il Digital Markets Act (DMA) dell’UE ha iniziato a mostrarsi efficace, e sembra essere solo l’inizio. Sei grandi aziende tecnologiche, denominate “gatekeepers”, tra cui Amazon, Google, Meta e Microsoft, sono attualmente sotto indagine. Microsoft potrebbe presto affrontare accuse simili a quelle mosse contro Apple, che è anche sotto esame per una seconda questione riguardante una commissione di 50 centesimi per ogni download per app che superano il milione di utenti.
Risposte e Reazioni
In risposta alle nuove normative, Apple ha apportato diverse modifiche al proprio ecosistema in Europa all’inizio dell’anno, dichiarandosi fiduciosa di rispettare le nuove regole. Tuttavia, Bruxelles non sembra condividere questa fiducia. L’anno scorso, la Commissione ha inflitto ad Apple una multa di 1,8 miliardi di euro per ostacolo alla concorrenza nei servizi musicali, una decisione attualmente in appello. Inoltre, Apple ha recentemente annunciato che non renderà disponibili i suoi ultimi servizi basati sull’intelligenza artificiale nell’Unione Europea a causa dell’incertezza normativa.
Impatti e Prospettive Future
Apple non è l’unica a mostrare resistenza; anche Meta ha dichiarato che non lancerà i suoi nuovi modelli di AI nell’UE. La Commissione Europea, tuttavia, non sembra intenzionata a rallentare la sua azione contro i giganti tecnologici, tra cui cinque aziende americane e la cinese ByteDance/TikTok. Anche negli Stati Uniti, l’amministrazione Biden ha avviato una serie di indagini antitrust contro queste aziende, con processi imminenti contro Google per il dominio nel settore della ricerca e contro Apple per aver “imprigionato” gli utenti all’interno dei propri dispositivi.
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