Fratelli d’Italia ha comunicato il proprio voto contrario solo dopo la chiusura delle urne, suscitando critiche per la mancanza di trasparenza
“Dove ci sono socialisti e verdi non possiamo esserci noi”. Giorgia Meloni ha detto “no” all’ex ministra della Difesa tedesca. Questo secondo mandato di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Europea inizia senza i voti italiani. Meloni ha preferito non metterci la faccia, limitandosi a un breve video sui social dove parla di coerenza e minimizza le conseguenze della decisione, fiduciosa che non comprometterà il ruolo dell’Italia nella Commissione.
Silenzio e Strategia
La premier ha criticato le scelte di Popolari, Socialisti e Liberali sui top jobs UE come non democratiche e ha giustificato il suo voto come “nell’interesse nazionale”. Tuttavia, Fratelli d’Italia ha comunicato il proprio voto contrario solo dopo la chiusura delle urne, suscitando critiche per la mancanza di trasparenza. Nonostante ciò, si prevede che Raffaele Fitto, fedele a Meloni, otterrà comunque un posto come commissario, anche se la vicepresidenza esecutiva della Commissione potrebbe sfumare. Si teme che Macron e Scholz possano cercare di ridimensionare l’Italia.
Telefonata a Ursula e Scelte Strategiche
Secondo Repubblica, Meloni ha parlato con von der Leyen la sera prima del voto, senza ottenere garanzie sulle deleghe. Von der Leyen ha preferito il sostegno dei Verdi, già alleati nella precedente legislatura, piuttosto che quello del gruppo Ecr, che ha lasciato libertà di coscienza ai propri membri. Un sondaggio interno a Fratelli d’Italia ha portato alla decisione di votare no, evitando così di essere superata a destra da Matteo Salvini. Si vocifera che alcuni eurodeputati di Fratelli d’Italia abbiano comunque votato per Ursula, lasciando aperta qualche possibilità di trattativa futura.
Toni Bassi e Trattative
Meloni ha raccomandato ai suoi di mantenere toni bassi e di non attaccare von der Leyen, consapevole delle trattative in corso su deficit, debito e il nuovo patto di stabilità. Tuttavia, questa scelta ha compromesso la delega al Bilancio per Fitto, con Bruxelles che ora propone un portafoglio dedicato al Mediterraneo, immigrazione e Piano Mattei. Il governo italiano non è entusiasta di questa proposta e l’Europa chiede una rosa di nomi con un uomo e una donna, con Elisabetta Belloni come possibile candidata.
Delega al Mediterraneo e Reazioni
Secondo il Corriere, il governo potrebbe respingere la delega al Mediterraneo come “provocazione politica”. Il rischio ora è che non ci siano più margini per trattative, dato che l’unica leva di pressione, il voto al Parlamento europeo, è sfumata. La posizione di Meloni potrebbe quindi isolare ulteriormente l’Italia, lasciando poche opzioni per negoziare con Bruxelles.
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