Questi movimenti hanno suscitato preoccupazione, sia a livello nazionale che internazionale. La missione dell’ONU in Libia ha espresso preoccupazione, mentre alcuni osservatori vedono in questa mobilitazione il preludio a una possibile offensiva su Tripoli
Le truppe di Khalifa Haftar, il leader della Cirenaica sostenuto dalla Russia, stanno avanzando nel deserto libico verso l’oasi di Gadames, situata nel Sud-Ovest del paese, ai confini con Tunisia e Algeria. Questa mossa strategica si concentra su una zona cruciale per le rotte dei migranti subsahariani diretti verso il Mediterraneo. L’operazione potrebbe segnare la fine dell’armistizio del 2020, che aveva portato una relativa stabilità in Libia, e potrebbe preludere a una nuova offensiva di Haftar verso Tripoli.
Dal crollo del regime di Mu’ammar Gheddafi, la Libia è divisa tra due governi rivali: quello riconosciuto dall’ONU a Tripoli, guidato da Abdul Hamid Dbeibeh, e quello di Haftar nell’Est del paese, sostenuto da alleati stranieri come Russia, Egitto ed Emirati Arabi Uniti. Haftar aveva già tentato di conquistare Tripoli tra il 2019 e il 2020, ma era stato fermato dalle forze del Governo di unità nazionale (Gnu), con l’aiuto della Turchia.
Negli ultimi mesi, Haftar ha consolidato il suo controllo su gran parte del territorio libico, estendendo la sua influenza non solo sulla Cirenaica, ma anche sul Fezzan, una regione ricca di petrolio. Recentemente, le sue forze hanno iniziato a mobilitarsi verso il Sud-Ovest del paese, con l’obiettivo dichiarato di mettere in sicurezza le frontiere e rafforzare la stabilità nelle zone strategiche.
Questi movimenti hanno suscitato preoccupazione, sia a livello nazionale che internazionale. La missione dell’ONU in Libia ha espresso preoccupazione, mentre alcuni osservatori vedono in questa mobilitazione il preludio a una possibile offensiva su Tripoli, che segnerebbe la rottura definitiva dell’armistizio.
A guidare le truppe di Haftar in questa operazione è suo figlio, Saddam Haftar, già coinvolto in diverse operazioni militari e sospettato di traffici illegali. La crescente influenza della famiglia Haftar è sostenuta anche da importanti legami con la Russia, che utilizza la Cirenaica come base logistica per operazioni in Africa, in paesi come il Niger, il Mali, il Burkina Faso e la Repubblica Centrafricana, ormai nell’orbita di Mosca.
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