Il ministro Dimytro Kuleba ha sollecitato l’Occidente ad approvare “gli attacchi a lungo raggio dell’Ucraina su tutti gli obiettivi militari legittimi sul territorio russo”, ma anche ad “usare le capacità di difesa aerea dei partner per abbattere missili e droni in prossimità del loro spazio aereo”. In pratica ha fatto appello a un intervento diretto della Nato.
Oltre duecento tra missili e droni russi hanno colpito a tappeto l’Ucraina. Una autentica tempesta di fuoco, che ha avuto come target le infrastrutture energetiche in una quindicina di zone comprese quelle più occidentali vicine alla Polonia. La popolazione è stata colta di sorpresa ed è tornata come all’inizio del conflitto a cercare riparo nelle stazioni della metropolitana e in rifugi improvvisati.
Un portavoce dell’Unione Europea ha definiti l’attacco “barbarico” e tale da “rafforzare la determinazione dell’Ue a continuare il sostegno all’Ucraina e intensificarlo”. Ma il presidente Volodymyr Zelensky ha fatto sapere subito che a Kiev non basta un retorico sostegno, l’Ucraina vuole avere il consenso di usare tutte le armi fornite dai Paesi della Nato. “Il presidente russo Vladimir Putin -ha detto-può fare solo ciò che il mondo gli permette di fare”, e “la debolezza e l’inadeguatezza delle decisioni di risposta alimentano il terrore”. “Ciascuno dei nostri partner sa quali decisioni forti sono necessarie per porre fine a tutta questa guerra”, sono state le dure parole di Zelensky. E il suo ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, è andato oltre e ha chiesto all’Occidente di approvare “gli attacchi a lungo raggio dell’Ucraina su tutti gli obiettivi militari legittimi sul territorio russo”, e anche di “usare le capacità di difesa aerea dei partner per abbattere missili e droni in prossimità del loro spazio aereo”. In pratica ha fatto appello a un intervento diretto della Nato.