Al centro degli incontri l’emergenza degli sfollati libanesi e dei rifugiati siriani e la necessità di assicurare in ogni momento la sicurezza del personale di Unifil e promuovere una reale e piena applicazione della risoluzione 1701.
Giorgia Meloni, si è recata in Libano dove ha incontrato il Primo Ministro Najib Mikati e il Presidente del Parlamento Nabih Berri, con cui si è confrontata sulla situazione in Libano e nella regione e sugli sforzi in corso per giungere a un cessate il fuoco in Libano e a Gaza. Con i suoi interlocutori, la presidente del Consiglio, ha ribadito la necessità di assicurare in ogni momento la sicurezza del personale di Unifil e ha avuto uno scambio su come promuovere una reale e piena applicazione della risoluzione 1701. In questo quadro, ha rinnovato l’impegno dell’Italia per sostenere le capacità delle forze armate libanesi in modo che possano assumere le responsabilità previste all’interno della risoluzione 1701.
Nei suoi incontri, la premier Meloni si è soffermata sull’emergenza degli sfollati libanesi, ricordando i recenti ulteriori 17 milioni di euro di aiuti umanitari stanziati dall’Italia e impegnandosi a portare il tema a livello europeo e internazionale. Questa emergenza si unisce a quella dei rifugiati siriani, su cui l’Italia continuerà a impegnarsi, anche in seno all’Unione Europea, per creare le condizioni per un ritorno volontario, sicuro, dignitoso e sostenibile dei rifugiati, anche attraverso il sostegno delle Nazioni Unite.
Meloni prima del Libano è stata anche in Giordania dove è stata ricevuta da Re Abdullah II di Giordania.I due leader hanno discusso della situazione nella regione e degli sforzi comuni per un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani in linea con la risoluzione 2735, ribadendo la necessità di un processo politico che conduca alla soluzione dei due Stati.
La premier ha espresso l’apprezzamento italiano per il ruolo svolto dalla Giordania nella consegna dell’assistenza umanitaria a Gaza, incluso nel quadro dell’iniziativa “Food for Gaza”, e ha discusso con il sovrano l’iniziativa “Gaza humanitarian gateway”, promossa da Re Abdullah per rafforzare l’accesso umanitario nella Striscia, di cui ha condiviso contenuti e urgenza.
Ricordando l’incontro sulla crisi dei rifugiati siriani promosso dall’Italia a margine del Vertice MED-9 dello scorso 11 ottobre, cui avevano partecipato, oltre allo stesso sovrano hashemita, anche il presidente cipriota Christodoulides e il presidente della Commissione europea von der Leyen, i due leader hanno concordato di continuare a lavorare in stretto coordinamento per promuovere risposte efficaci e concrete a questa drammatica emergenza.
Meloni ha anche commentato la morte di Yahya Sinwar , leader di Hamas considerato il principale responsabile del massacro del 7 ottobre 2023. “La mia convinzione -ha detto- è che ora si debba iniziare una nuova fase: è tempo che tutti gli ostaggi siano rilasciati, che si proclami un immediato cessate il fuoco e che si avvii la ricostruzione a Gaza. Continueremo a sostenere con determinazione ogni sforzo in questa direzione e per la ripresa di un processo politico serio e credibile, che conduca alla soluzione dei due Stati”.
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