Meta, nuova multa di 91 milioni per violazione delle norme europee sulla privacy

La multa è stata comminata a seguito di un’indagine avviata nell’aprile del 2019, quando l’azienda aveva segnalato di aver conservato accidentalmente le password nei propri sistemi interni senza applicare la crittografia

La Data Protection Commission (DPC), l’autorità irlandese responsabile per la privacy e la protezione dei dati a livello europeo, ha imposto a Meta una multa di 91 milioni di euro per non aver garantito un’adeguata sicurezza delle password degli utenti. Meta, che gestisce piattaforme come Facebook, Instagram e WhatsApp, è stata sanzionata dopo un’indagine avviata nell’aprile del 2019, quando l’azienda aveva segnalato di aver conservato accidentalmente le password nei propri sistemi interni senza applicare la crittografia. Questo costituisce una violazione del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), la normativa europea introdotta nel maggio 2018 per migliorare la protezione dei dati personali dei cittadini dell’UE.

La multa inflitta in data odierna  non è certo la prima che colpisce il colosso dei social network. Nel maggio 2023, la DPC aveva già comminato una sanzione di 1,2 miliardi di euro per il trasferimento illegale di dati personali di utenti europei verso gli Stati Uniti, anch’esso in violazione del GDPR. In passato, Meta era stata penalizzata altre quattro volte per simili infrazioni alle regole sulla protezione dei dati.

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