Mobilità green, la Germania e la Commissione europea si accordano sugli e-fluel

La Commissione europea ha trovato un accordo con la Germania per l’utilizzo degli e-fluel, carburanti sintetici per le automobili considerati carbon neutral. L’Italia ha, invece optato per i biocarburanti, ugualmente carbon neutral ma  realizzati attraverso la fermentazione di biomasse e scarti

di Emilia Morelli

La Commissione europea e la Germania hanno trovato un’intesa sull’uso degli e-fluel, vale a dire i carburanti sintetici per le automobili. Lo ha annunciato il commissario europeo per l’ambiente Frans Timmermans in un post su Twitter in cui ha evidenziato:  “Lavoreremo ora per far adottare quanto prima gli standard di co2 per la regolamentazione delle automobili”.

Si tratta di una vera e propria spinta verso una mobilità green. Il ministro dei trasporti tedesco Wolker Wissing ha spiegato che potranno essere registrati veicoli con combustione interna dopo il 2035 solo se rispetteranno le norme sui combustibili ad emissioni neutre.

Il problema della combustione dei veicoli per limitare le emissioni di Co2 è stata al centro di molti dibattiti tenuti in seno al Consiglio europeo. E’ evidente, infatti, la preoccupazione della Commissione che ha tentato di imporre lo stop totale alla produzione di automobili a benzina o diesel a partire dal 2035. Diversi Stati membri, tra cui l’Italia, però hanno tentato di virare verso una transizione ecologica nella mobilità più graduale.

Gli e-fluel proposti dalla Germania e approvati dal Consiglio europeo hanno lo svantaggio di essere molto costosi, si parla di circa 10 euro al litro, al tempo stesso però possono essere miscelati con i combustibili tradizionali e sono di facile stoccaggio. Non da ultimo consentono di abbattere le emissioni climalteranti, essendo privi di carbone e possonno essere utilizzati anche nei motori tradizionali.

La Germania lavora da tempo con grandi investimenti in tema di e-fluel con il coinvolgimento di grandi produttori  di componenti per auto come Bosch, ZF e Mahle, tutti membri membri della eFuel Alliance, una lobby del settore. Il primo impianto commerciale è stato costruito nel 2021 in Cile con il sostegno di Porche e con l’obiettivo di produrre 550 milioni di litri all’anno.  Bmw ha investito 12,5 milioni di dollari nella start-up di e-fuel Prometheus Fuels.

La Formula 1 passerà ai carburanti sintetici nel 2026, si tratta però di un accordo simbolico più che sostanziale in quanto le emissioni del settore della corsa automobilistica si registrano soprattutto a causa dei numerosi viaggi in jet di staff e trasportatori in tutto il mondo.

L’Italia, invece, ha optato per i biocarburanti, che a differenza degli e-fluel non sono prodotti sintetici ma sono realizzati attraverso la fermentazione di biomasse o scarti ed è all’Eni che è stato affidato il compito di realizzarli e industrializzarli. Come gli e-fluel anche i biocarburanti cono considerati carbon neutral. La sfida di Eni dovrebbe condurre a quintuplicare in 7 anni la produzione di biocarburanti dagli attuali 1,1 milioni di tonnellate all’anno agli oltre 3 nel 2025, per giungere  a 5  milioni di tonnellate entro il 2030.

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