Dopo frenetici negoziati, la notte del 19 novembre, secondo quanto riporta il New York Times, il board di OpenAi respingendo il tentativo degli investitori di reintegrare Sam Altman ai vertici dell’azienda ha nominato nuovo Ceo ad interim Emmett Shear, ex della Twich, preferendolo a Mira Murati che aveva sostituito Altman subito dopo il licenziamento. Secondo il board Shear possiede quel “mix unico di capacit, esperienza, relazioni per guidare OpenAi verso il futuro”.
“Il board difende fermamente la propria decisione – riferisce una nota- considerandola la sola via per difendere e realizzare la missione della societá”. La dichiarazione porta la firma di tutti e quattro i direttori: Adam D’Angelo, Helen Toner, Ilya Sutskever, Tasha McCauley. “Semplicemente – prosegue il comunicato- il comportamento di Sam e la mancanza di trasparenza nella sua interazione con il board ha minato la capacitá del board di supervisionare la societá secondo il mandato ricevuto”.
Secondo il Financial Times, Microsoft (che ha investito 13 miliardi did ollari in OpenAI) e la società di venture Thrive Capital, avrebbero nelle scorse ore lavorato al ritorno di Altman ai vertici.
Il suo licenziamento di Altman aveva destato molto scalpore: proprio ieri sera, Altman il 19 sera aveva postato su X “i love the OpenAIteam so much”. Nel giro di un’ora, centinaia di dipendenti di OpenAI – tra cui l’amministratore delegato ad interim Mira Murati e il direttore operativo Brad Lightcap – avevano messo un like al tweet o lo avevano ripostato.
Grazie ad Altman, OpenAI è passata da una piccola organizzazione non profit a un’azienda multimiliardaria a una velocità quasi da record, grazie anche al lancio di un braccio a scopo di lucro che le ha permesso di raccogliere miliardi da Microsoft.