La visita di Francesco in Papua Nuova Guinea è particolarmente significativa, essendo il secondo papa a recarsi nel Paese dopo Giovanni Paolo II nel 1984
Papa Francesco ha raggiunto la Papua Nuova Guinea, seconda tappa del suo 45° viaggio apostolico che lo porterà in Asia e Oceania. Atterrato a Port Moresby, capitale del Paese, il pontefice è stato accolto dal vice primo ministro locale. Dopo la lunga celebrazione a Giacarta, dove 100mila fedeli si sono riuniti per la messa, la giornata odierna sarà dedicata al riposo presso la nunziatura apostolica senza ulteriori impegni in programma.
La visita di Francesco in Papua Nuova Guinea è particolarmente significativa, essendo il secondo papa a recarsi nel Paese dopo Giovanni Paolo II nel 1984. Con una popolazione di circa 9 milioni, prevalentemente cristiana, il cattolicesimo rappresenta circa il 25% della popolazione. La visita sottolinea l’importanza di promuovere la pace e l’unità tra le diverse confessioni cristiane presenti nel Paese.
Promozione dell’armonia religiosa e della dignità umana
Durante la sua visita in Indonesia, Francesco ha sottolineato l’importanza dell’armonia religiosa e della dignità umana. In un incontro interreligioso alla moschea Istiqlal di Giacarta, il pontefice ha firmato una dichiarazione congiunta con il grande imam Nasaruddin Umar e altri leader religiosi, riaffermando che il ruolo della religione dovrebbe essere quello di promuovere la dignità di ogni vita umana.
Francesco ha denunciato l’uso strumentale della religione per giustificare violenze e conflitti, evidenziando le sofferenze subite dalle donne, dai bambini e dagli anziani. Ha inoltre rimarcato l’importanza di affrontare le crisi globali, come i conflitti armati e l’emergenza climatica, che ostacolano la convivenza pacifica tra i popoli.
Crisi ambientale e responsabilità religiosa
Un altro tema centrale del discorso di Papa Francesco è stata la crisi ambientale. Il pontefice ha ribadito che l’abuso delle risorse naturali ha contribuito al cambiamento climatico, con conseguenze devastanti come disastri naturali e condizioni meteorologiche imprevedibili. Ha sottolineato che la crisi ambientale rappresenta un ostacolo alla convivenza armoniosa e che tutte le religioni devono collaborare per promuovere valori comuni, sconfiggere la cultura della violenza e dell’indifferenza, e favorire la riconciliazione e la pace.
L’appello alla società indonesiana
Rivolgendosi all’Indonesia, Papa Francesco ha elogiato la ricchezza culturale, etnica e religiosa del Paese, paragonandola a un “mosaico di culture”. Ha sottolineato che il vero tesoro dell’Indonesia non è la sua ricchezza mineraria, ma la capacità di trasformare le differenze in opportunità di armonia e rispetto reciproco. Ha esortato la popolazione a coltivare questo prezioso dono e a trasmetterlo alle generazioni future, evitando che le differenze diventino motivo di conflitto.
Il messaggio di speranza del Papa
Papa Francesco ha concluso il suo intervento con un messaggio chiaro: è fondamentale non cedere alla tentazione dell’integralismo e della violenza, ma piuttosto lavorare insieme per una società più libera, fraterna e pacifica. La sua visita rappresenta un invito a costruire ponti tra le religioni, promuovendo la comprensione reciproca e la pace in un mondo spesso diviso da conflitti.