Si dimezzano i socialisti e cresce la destra. L’ombra populista si allunga sul paese. Difficile per Montenegro trovare un alleato per governare
Un estenuante testa a testa e poi il sorpasso dei conservatori di Alleanza Democratica. Resta ancora lo spoglio del voto all’estero, dove sono in palio quattro dei 230 deputati del parlamento monocamerale di Lisbona. Ma Pedro Nuno Santos, capo dei socialisti portoghesi, ha riconosciuto la sconfitta e annunciato che non presenterà né approverà alcuna mozione contro il governo che andrá a formare Luís Montenegro, leader di Ad, vincitore di queste elezioni parlamentari con 79 deputati, il 29,7% delle preferenze, due in piú dei socialisti.
L’Alleanza non ha ottenuto la maggioranza assoluta dei 116 seggi, ma si è impegnata a non far entrare nell’esecutivo i sovranisti di Chega, guidati da Andre Ventura – con il quale si è complimentato Matteo Salvini- che ha piú che raddoppiato i suoi voti passando dal 7% del 2022 all’attuale 18,8%. Sono crollati i socialisti, che non sono riusciti ad andare oltre il 28,7%, contro il 41% di due anni fa, travolti dallo scandalo appalti e corruzione che lo scorso 7 novembre è culminato nelle dimissioni anticipate del premier, il socialista Antonio Costa, poi di fatto risultato totalmente estraneo all’indagine nella quale era finito per errore, come ha ammesso la stessa magistratura, ma quando ormai il danno era stato fatto.
Per i socialisti la fine di un’epoca gloriosa, che li ha visti al potere per 24 anni da quando, 50 anni fa, con la rivoluzione dei garofani, la democrazia trionfó nel paese. Rischio di pericolose derive? Stando ai risultati del voto di ieri ci si chiede con chi chi governerá Alleanza Democratica? E quanto reggerá un esecutivo che si annuncia fragilissimo? E soprattutto quale sará l’impatto di Chega ora che è diventata la terza forza politica del paese?
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