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Presidenziali in Moldova, avanti Sandu (Ue) ma si va al ballottaggio

Nonostante non abbia ottenuto il supporto necessario per evitare il ballottaggio, Maia Sandu -l’attuale presidente europeista- ha commentato con soddisfazione i risultati del referendum, dichiarando che il paese ha scelto “pace e prosperità” attraverso l’integrazione europea. Tuttavia, Sandu ha anche denunciato tentativi di corruzione elettorale, con accuse rivolte agli oppositori che avrebbero cercato di comprare voti per influenzare l’esito delle elezioni

moldovaDopo l’indipendenza dall’Unione Sovietica nel 1991, il governo moldavo ha cercato di affermare una nuova identità nazionale spingendo per l’uso del nome “Moldova” al posto di “Moldavia”, termine comunemente usato in russo. Questo cambiamento toponomastico riflette una profonda divisione nel paese, che oscilla tra la volontà di integrarsi con l’Unione Europea e la storica influenza russa, evidenziata dalla vicinanza geografica alla guerra in Ucraina.

Elezioni presidenziali e referendum: la Moldova un paese diviso

Le recenti elezioni presidenziali e il referendum sull’adesione all’Unione Europea hanno rivelato un paese profondamente diviso. Nelle elezioni presidenziali, nessun candidato ha ottenuto il 50% dei voti necessari per una vittoria immediata, rendendo necessario un ballottaggio tra Maia Sandu, attuale presidente europeista, e Alexandr Stoianoglo, esponente socialista.

Nel frattempo, l’esito del referendum è stato incerto per tutta la notte, con i voti della diaspora moldava, in gran parte favorevole all’Europa, che hanno ribaltato il risultato a favore del “sì”, confermando la volontà di aderire all’Unione Europea con un margine del 50,31%.

Maia Sandu: una vittoria parziale ma significativa

Nonostante non abbia ottenuto il supporto necessario per evitare il ballottaggio, Maia Sandu ha commentato con soddisfazione i risultati del referendum, dichiarando che il paese ha scelto “pace e prosperità” attraverso l’integrazione europea. Tuttavia, Sandu ha anche denunciato tentativi di corruzione elettorale, con accuse rivolte agli oppositori che avrebbero cercato di comprare voti per influenzare l’esito delle elezioni.

La presidente ha sottolineato l’importanza del voto, elogiando la diaspora moldava per aver giocato un ruolo decisivo e incoraggiando i cittadini a continuare a difendere la democrazia del paese attraverso la partecipazione elettorale.

L’Europa applaude, il Cremlino critica

Il Parlamento Europeo ha accolto con entusiasmo la scelta della Moldova di muoversi verso l’integrazione con l’UE. Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo, ha lodato il popolo moldavo per aver scelto “stabilità e opportunità”, ribadendo il pieno sostegno di Bruxelles al percorso di adesione del paese.

Tuttavia, le elezioni moldave hanno attirato l’attenzione anche della Russia. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha criticato Sandu, chiedendo prove delle sue accuse di interferenze elettorali da parte della Russia. Il Cremlino ha inoltre evidenziato presunte “anomalie” nell’incremento dei voti a favore di Sandu durante il conteggio finale, insinuando dubbi sulla regolarità del processo.

Una scelta tra Europa e Russia

Le elezioni in Moldova e il referendum sull’adesione all’UE rappresentano molto più di una semplice competizione elettorale: sono l’espressione di un paese che cerca di definire il proprio futuro, diviso tra la spinta verso l’integrazione europea e l’ombra persistente dell’influenza russa. Le prossime settimane, con il ballottaggio presidenziale, saranno decisive per determinare la direzione politica della Moldova e il suo posizionamento sulla scena internazionale.

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