Il governo ha dato il via libera al decreto “Salva-Infrazioni”, che introduce l’obbligo di gare per le concessioni balneari. Tuttavia, l’entrata in vigore delle nuove norme sarà posticipata: le attuali concessioni resteranno valide fino al 30 settembre 2027, con l’obbligo di indire bandi a partire da giugno dello stesso anno
Dopo un vertice a Palazzo Chigi tra la Premier Giorgia Meloni e i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il governo ha dato il via libera al decreto “Salva-Infrazioni”, che introduce l’obbligo di gare per le concessioni balneari. Tuttavia, l’entrata in vigore delle nuove norme sarà posticipata: le attuali concessioni resteranno valide fino al 30 settembre 2027, con l’obbligo di indire bandi a partire da giugno dello stesso anno. In circostanze particolari, la scadenza potrebbe essere ulteriormente prorogata fino al 31 marzo 2028.
Questa soluzione rappresenta un compromesso tra la necessità di aprire il mercato delle concessioni, in linea con la direttiva Bolkestein, e la tutela degli attuali concessionari, che hanno ottenuto una proroga significativa rispetto alle scadenze inizialmente previste. Palazzo Chigi ha sottolineato in una nota che la collaborazione con Bruxelles ha permesso di raggiungere un equilibrio, risolvendo una questione delicata e di lunga data.
Nonostante l’accordo finale, il percorso per arrivarci è stato complesso. La Lega, Forza Italia e anche alcuni parlamentari di Fratelli d’Italia hanno manifestato forti resistenze, specialmente riguardo all’obbligo delle gare e agli indennizzi per i concessionari uscenti. Queste tensioni hanno portato a un’intensa trattativa, culminata con l’inclusione del decreto all’ultimo minuto nell’ordine del giorno del Consiglio dei ministri, solo dopo un vertice ristretto tra Meloni, Salvini e Tajani.
Secondo la bozza del decreto, i Comuni avranno la responsabilità di avviare le procedure di gara, pubblicando un bando almeno sei mesi prima della scadenza della concessione. I criteri per l’assegnazione includeranno la qualità degli impianti, l’impegno all’assunzione di giovani sotto i 36 anni, e l’incremento dell’offerta turistica. I concessionari uscenti avranno diritto a un indennizzo da parte dei nuovi titolari, calcolato in base agli investimenti non ammortizzati e al necessario per garantire una remunerazione equa sugli investimenti degli ultimi cinque anni.
Il decreto prevede che il valore degli indennizzi sia determinato attraverso una perizia tecnica, che sarà acquisita dall’ente concedente prima della pubblicazione del bando di gara. Il contratto con il nuovo concessionario non sarà finalizzato finché non sarà stato versato almeno il 20% dell’indennizzo al concessionario uscente.
Nel frattempo durante il suo discorso all’esecutivo di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni ha affrontato con enfasi la necessità di mantenere un atteggiamento impeccabile in un periodo critico per il governo. La Premier ha sottolineato che il partito sta “facendo la storia”, ma ha anche messo in guardia contro gli errori, rivolgendosi implicitamente a chi, come il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, è stato coinvolto in recenti scandali.