Scandalo Dossieraggio, parla Cantone: “10mila accessi illeciti”. Gasparri chiede a De Raho di lasciare l’incarico

Per il procuratore del capoluogo umbro “il mercato delle segnalazioni di operazioni sospette non si è affatto interrotto“. Duro Intervento del capogruppo. Il capogruppo di Forza Italia: “La Procura nazionale antimafia va rifondata, va commissariata e sottoposta a una implacabile ispezione. Non ci fermeremo qui. Cafiero De Raho lasci con immediatezza la Commissione antimafia

Raffaele Cantone

Redazione

La Procura di Perugia continua le sue indagini sul presunto dossieraggio nei confronti di numerosi politici e personaggi pubblici. Nell’udienza odierna, avvenuta il 7 marzo, sono state coinvolte le stesse persone che conducono le indagini. Davanti alla commissione Antimafia, il procuratore del capoluogo umbro, Raffaele Cantone, ha espresso preoccupazione per la seconda fuga di notizie relative all’indagine in corso.

Cantone ha evidenziato che non è ancora chiaro chi abbia divulgato tali informazioni dannose per l’indagine. Ha inoltre menzionato che il finanziere indagato Striano avrebbe effettuato oltre 10.000 accessi alle banche dati e scaricato più di 33.000 file dalla banca dati della direzione nazionale Antimafia, cifre definite “inquietanti” e “mostruose”.

Cantone si è chiesto cosa sia accaduto a tali dati e se possano essere stati utilizzati anche da servizi stranieri. Ha precisato che l’ipotesi che la stampa abbia commissionato informazioni a un ufficiale di polizia giudiziaria è al momento oggetto di indagine. Il procuratore nazionale Antimafia, Giovanni Melillo, è stato ascoltato ieri pomeriggio. Entrambi saranno ascoltati anche dal Copasir, con Melillo previsto per le 12:30 e Cantone per le 14:30.

Cantone ha sottolineato che non è possibile esprimere giudizi senza conoscere tutti gli atti dell’indagine, ribadendo la necessità di strumenti come le infrastrutture telematiche giudiziarie, specialmente nell’era del processo telematico. Ha evidenziato che il mercato delle segnalazioni di operazioni sospette continua a operare, come dimostra la prima fuga di notizie che ha menzionato una segnalazione riguardante un imprenditore e un ministro. Ha concluso che c’è qualcuno che continua a vendere segnalazioni sotto banco.

Giovanni Melillo ha definito “estrema” la gravità dei fatti in corso, sottolineando la complessità della gestione delle banche dati e l’esistenza di un mercato parallelo di informazioni riservate, il cui funzionamento deve essere ancora chiarito.

Nell’elenco delle presunte vittime del dossieraggio ci sono diversi ministri, politici e personaggi pubblici di spicco, tra cui Matteo Renzi, Marta Fascina, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, Fedez, l’ex presidente della Juventus Andrea Agnelli, Cristiano Ronaldo e il presidente della FIGC Giuseppe Gravina, quest’ultimo indagato per autoriciclaggio dai pm di Roma.

Dura presa di posizione di Gasbarri: “Cafiero De Raho si deve dimettere” 

Sulla vicenda è intervenuto anche il Capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri: “Le parole ieri del Procuratore Melillo – ha detto – se non lo assolvono dalle mancanze che si potrebbero essere verificate anche durante la sua gestione della Procura antimafia, gettano un’ombra pesante sull’azione di Cafiero De Raho al vertice della Procura nazionale antimafia.Infatti ieri il Procuratore generale non ha avuto neanche il coraggio di prendere la parola durante una riunione alla quale non avrebbe dovuto nemmeno partecipare”.

“Cafiero De Raho deve giustificarsi del suo operato di Procuratore nazionale antimafia ed il fatto che sia presente nell’Antimafia è inquietante. Rappresenta un conflitto di interessi che non può essere ignorato”, ha aggiunto Gasparri. “Lo scandalo che investe la Procura nazionale antimafia è il più grave dei tempi recenti. Andremo fino in fondo. E anche Cantone sta confermando vicende inquietanti”.

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