Gli scontri si sono verificati durante una manifestazione a Pisa quando un corteo di studenti, composto anche da 11 minorenni, è stato caricato dalla polizia, provocando feriti tra i manifestanti
A seguito degli scontri avvenuti a Pisa il 23 febbraio durante una manifestazione pro Palestina, dieci poliziotti sono stati indagati dalla Procura. Gli scontri si sono verificati quando un corteo di studenti, composto anche da 11 minorenni, è stato caricato dalla polizia, provocando feriti tra i manifestanti. Gli studenti, refertati al pronto soccorso con prognosi fino a un mese, hanno innescato una serie di proteste che hanno coinvolto non solo i giovani ma anche le famiglie e i sindacati.
Le accuse e le indagini
Gli agenti indagati affrontano accuse che includono cooperazione colposa, eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi e lesioni personali. L’indagine, volta a chiarire le responsabilità, riguarda sia agenti della polizia di Pisa che del reparto mobile fiorentino, responsabili della gestione dell’ordine pubblico quel giorno. Sebbene alcuni agenti si siano auto-identificati spontaneamente, la magistratura sta cercando di determinare esattamente chi fosse coinvolto e il grado di responsabilità di ciascuno.
Reazioni della polizia e dei sindacati
La Polizia di Stato ha sottolineato che nessuno degli indagati ricopre incarichi operativi presso la questura di Pisa. Inoltre, ha ribadito la piena collaborazione con la Procura. Sul fronte sindacale, il segretario generale dell’Fsp, Walter Mazzetti, ha difeso gli agenti, richiamando l’attenzione sulla necessità di una valutazione competente riguardo ai servizi di sicurezza. Anche Massimo Bartoccini del SAP ha espresso solidarietà ai colleghi, manifestando contrarietà all’introduzione di numeri identificativi sulle divise.
Trasferimenti e tensioni politiche
Gli scontri hanno anche provocato tensioni politiche all’interno del governo. Sebbene ufficialmente nessun trasferimento sia stato collegato direttamente agli scontri, il questore di Pisa è stato successivamente spostato a La Spezia, mentre la dirigente del reparto mobile di Firenze è stata trasferita a Pescara poco prima del pensionamento. La vicenda ha riacceso il dibattito sull’uso della forza da parte della polizia e sulla responsabilità nell’affrontare manifestazioni pubbliche.
Solidarietà politica
Sul fronte politico, esponenti della Lega, come Susanna Ceccardi ed Edoardo Ziello, hanno espresso solidarietà agli agenti indagati, criticando le indagini e difendendo il lavoro delle forze dell’ordine, sostenendo che queste agiscono per garantire la sicurezza pubblica contro le frange più estreme delle manifestazioni.
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