In rivolta i vincitori del concorso bandito nel 2020, rinviato al 2022 a causa dell’emergenza sanitaria, che si è concluso con la pubblicazione di una graduatoria di idonei, che comunque non potranno entrare nel mondo della scuola almeno fino al 2025. Annunciata mmobilitazione per il 30 agosto
Tutto pronto per la riapertura delle scuole. Nella provincia autonoma di Bolzano si tornerà tra i banchi già il 5 settembre mentre nel resto d’Italia le date di inizio oscilleranno tra l’11 e il 16: lunedì 9 settembre toccherà alla provincia autonoma di Trento. Mercoledì 11 riapriranno le scuole di Piemonte, Veneto, Marche, Umbria, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta. Il giorno dopo, cioè il 12 settembre, torneranno tra i banchi i ragazzi e le ragazze di Lombardia, Campania, Sicilia, Sardegna e Molise. Gli ultimi saranno gli studenti di Lazio, Puglia, Toscana, Emilia-Romagna, Calabria, Liguria, Abruzzo e Basilicata: per loro la data di inizio è fissata per lunedì 16 settembre.
Tra le novità previste c’è il divieto di portare gli smartphone a scuola. Infatti, il governo e il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, portano avanti una battaglia contro l’uso dei telefonini in classe o, comunque, negli istituti scolastici. A partire dal primo giorno di scuola sarà vietato utilizzarli anche a scopo didattico (cosa che finora era possibile con l’ autorizzazione dei docenti). Il divieto riguarda tutti gli alunni fino alla scuola secondaria di primo grado, cioè le scuole medie. Esistono, ovviamente, alcune eccezioni, che riguardano gli studenti con disabilità e disturbi dell’apprendimento.
La proibizione non riguarda altri dispositivi come computer e tablet, per utilizzare i quali c’è comunque bisogno deòll’ok dei docenti. La riforma prevista dal ddl Valditara non è stata ancora approvata, ma quando lo sarà si faranno pesantemente sentire le conseguenze del voto di condotta: con il 5 scatterà la bocciatura e con il 6 un debito in educazione civica, cosa che comporterà l’obbligo di sostenere un esame al rientro dalle vacanze estive. Per quanto riguarda le sospensioni gli studenti che verranno allontanati da scuola fino a due giorni dovranno partecipare ad attività di riflessione e approfondimento sui motivi e le conseguenze del gesto che li ha portati a essere sospesi. Dopo queste attività, saranno chiamati a discutere del loro gesto. Nel caso, invece, che la sospensione dalle lezioni sia più lunga, quindi da tre giorni in su, gli alunni dovranno partecipare alle attività di cittadinanza solidale in strutture convenzionate con la propria scuola. Valditara ha annunciato l’obbligo di volontariato per gli studenti sospesi. Sarà il consiglio di classe a decidere la durata di queste attività, che potrebbero proseguire anche dopo la fine dell’anno scolastico.
A proposito di educazione civica poi, sono previste modifiche anche per questa materia. Le ore da dedicarvi saranno almeno 33. Insegnanti e studenti dovranno affrontare anche capitoli come la dipendenza dagli stupefacenti e la dipendenza da web e social media. Inoltre, sono previste lezioni su educazione finanziaria e risparmio.
Alcune novità riguardano anche gli insegnanti. In caso di aggressione nei loro confronti sono previste multe severe che vanno da 500 euro a 10mila euro. Denaro che verrà versato all’istituto scolastico e che comunque non comprenderà l’eventuale risarcimento del danno alla persona. E’ prevista anche la creazione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico. Tra i suoi compiti ci sarà anche quello di promuovere attività e percorsi di formazione e sensibilizzazione sul problema della violenza fisica e verbale contro gli insegnanti.
Tra le novità c’è il debutto della copertura assicurativa più estesa per studenti e insegnanti. Si tratta di una innovazione introdotta dal decreto Lavoro, cioè la legge n. 85 del 3 luglio 2023. Le norme che hanno rafforzato le regole di sicurezza sul lavoro e di tutela contro gli infortuni, prevedono anche l’estensione dell’ambito dove si applica l’assicurazione Inail. Fino allo scorso anno l’assicurazione contro gli infortuni era prevista solo per laboratori e palestre, adesso sarà estesa a ogni ambiente dell’istituto scolastico.
Docenti tutor e orientatori, che sono due figure, introdotte nell’ambito delle riforme previste dal Pnrr, avevano già debuttato lo scorso anno nelle scuole secondarie di secondo grado, cioè licei e istituti professionali. A partire da quest’anno potrebbero fara la loro comparsa anche alle scuole medie.
In 150 istituti superiori italiani, per la prima volta verrà utilizzato un nuovo modello di scuola che prevede che gli studenti facciano 4 anni di superiori e poi due di formazione specializzata presso gli ITS Academy, cioè le scuole di eccellenza ad alta specializzazione dove si consegue il titolo di tecnico superiore. Questa formazione sarà anche supportata da percorsi integrati con le aziende e verrà dato più spazio alle attività di laboratorio e ai Pcto, i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, cioè l’ex alternanza tra scuola e lavoro.vÈ ormai entrata nel vivo l’esperienza di ComUnica, il portale digitale che permette la condivisione di dati e documenti per tutta la durata del percorso scolastico.
Nell’anno scolastico 2024-2025 partiranno nuove iniziative di sostegno per gli studenti stranieri. Queste attività si terranno in orario extra-curricolare. Per esempio, viene potenziato l’insegnamento della lingua italiana durante questa fascia. Nelle classi con almeno il 20% del totale di alunni stranieri arriva un insegnante dedicato.
Il ministro Valditara continuerà a portare avanti anche la sua battaglia contro i diplomifici, con l’introduzione di regole più severe per l’attivazione delle quinte classi nelle scuole paritarie e diventeranno obbligatori il registro online, la pagella elettronica e il protocollo informatico.
Intanto è polemica per l’esito che ha avuto il concorso bandito nel 2020, rinviato al 2022 a causa dell’emergenza sanitaria, che si è concluso con la pubblicazione di una graduatoria di idonei, che comunque non potranno entrare nel mondo della scuola almeno fino al 2025, perché devono dare la precedenza ai vincitori dei concorsi banditi successivamente con i fondi del Pnrr. Una situazione paradossale e inaccettabile che riguarda migliaia di aspiranti docenti in tutta Italia, riunitisi nel coordinamento informale #idoneiGM2020. Particolarmente agguerriti i precari dell’Emilia-Romagna, dove si contano 609 idonei solo per la scuola primaria, pronti a scendere in campo con un flash mob il 30 agosto a Bologna, davanti alla sede dell’Ufficio scolastico regionale. Analoghe iniziative si terranno in contemporanea in altre nove regioni Dal canto suo il ministro Giuseppe Valditara, pur riconoscendo un fabbisogno di oltre 62000 insegnanti, ha autorizzato solo circa 45mila assunzioni, rimandando le restanti al termine dei concorsi Pnrr. Una decisione che, secondo il coordinamento #idoneiGM2020, viola il diritto al lavoro sancito dalla Costituzione e alimenta il precariato, nonostante i fondi europei destinati proprio a combatterlo. La beffa, per i docenti idonei, è accresciuta dalla prospettiva di un nuovo concorso Pnrr previsto per l’autunno, quando le procedure degli attuali non si sono ancora concluse.