Il motivo? I problemi di performance in Nord America e il deterioramento del settore automobilistico globale
Stellantis ha rivisto le stime dei risultati del 2024, una decisione dovuta «ai problemi di performance in Nord America e al deterioramento nelle dinamiche globali del settore». Il margine del risultato operativo adjusted è atteso tra il 5,5% ed il 7% per l’intero 2024, in calo rispetto al precedente «double digit», mentre il free cash flow industriale è previsto tra -5 miliardi e -10 miliardi di euro rispetto al precedente «positive». La notizia ha causato uno scossone ai titoli in Borsa: con la perdita da parte di Stellantis di oltre il 10% a Piazza Affari, il minimo dall’ottobre del 2022.
LA NOTA DI STELLANTIS
Come spiega Stellantis, la riduzione del margine del risultato operativo adjusted atteso è correlato per circa due terzi alle azioni correttive in Nord America, ma anche all’attesa di vendite inferiori nel secondo semestre in diverse aree. «Il gruppo – spiega la nota – ha accelerato il piano di normalizzazione dei livelli di stock negli Stati Uniti con l’obiettivo di non più di 330.000 unità in giacenza presso la rete entro la fine del 2024 rispetto al precedente termine del primo trimestre 2025. Le azioni includono una riduzione delle consegne alla rete di più di 200.000 veicoli nel secondo semestre del 2024 (un incremento rispetto alla riduzione di 100.000 riflessa nella precedente guidance) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, un aumento degli incentivi sui modelli del 2024 e degli anni precedenti e iniziative di incremento della produttività che contemplano aggiustamenti sia sui costi che sulla capacità produttiva. Il deterioramento nelle condizioni globali del settore si traduce in una previsione di mercato per il 2024 a un livello inferiore rispetto all’inizio dell’anno mentre le dinamiche competitive si sono intensificate per effetto sia della maggiore offerta sia dell’accresciuta concorrenza cinese».Il gruppo- si legge ancora- continuerà «a far leva ed espandere i propri differenziatori competitivi ed è convinto che le azioni di recupero poste in essere si tradurranno in performance operative e finanziarie più robuste nel 2025 e oltre».
LA REVISIONE DELLE STIME SEGUE LA DECISIONE DI VOLKSWAGEN
La revisione delle stime arriva dopo una decisione analoga presa venerdì da Volkswagen: il più grande costruttore di automobili in Europa che prevede consegne a 9 milioni di veicoli contro i 9,24 del 2023. La precedente stima vedeva un incremento «fino al 3%». Vw inoltre ha diffuso la stima di un fatturato di gruppo di circa 320 miliardi di euro, in calo dello 0,7% sui 322,3 miliardi del 2023. Le previsioni precedenti erano di un aumento fino al 5%. Nel comunicato diffuso nel tardo pomeriggio di venerdì, l’azienda in termini di risultato operativo prevede «di raggiungere una cifra intorno ai 18 miliardi di euro con un margine pari al 5,6%», inferiore alla stima di Lseg pari al 6,5%; a luglio era stato abbassato tra il 6,5% e il 7% dal 7-7,5%.
LE VOCI DI UNA POSSIBILE FUSIONE TRA RENAULT E STELLANTIS
Intanto negli ultimi giorni si sono moltiplicate le voci di una fusione tra Renault e Stellantis che porterebbe alla creazione di un gigante con 18 marchi ed economie di scala forse in grado di sostenere le difficoltà del settore dell’automotive che affronta la complessa e altalenante transizione energetica. In particolare, saranno decisive le prossime settimane per capire cosa succederà e con quali tempi. Intanto, però, ci sono degli appuntamenti cruciali: il salone di Parigi che aprirà il 13 ottobre e il summit del 15 ottobre dove interverranno insieme a Luca de Meo , Carlos Tavares e, a quanto risulta dalle indiscrezioni, anche Oliver Zipse numero uno del gruppo Bmw. Il mercato si attende una “dichiarazione di sistema”, tra i tre gruppi per avviare un dialogo e magari arrivare a mettere insieme risorse industriali e tecnologiche per affrontare la difficile congiuntura dell’automobile.
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