L’ad di Stellantis ha aggiunto che la salute finanziaria dell’azienda non dipende solo dalla riduzione dei posti di lavoro, ma da vari fattori come “immaginazione, intelligenza e innovazione”
Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, ha aperto alla possibilità di futuri licenziamenti negli stabilimenti del gruppo. Durante un’intervista rilasciata a Radio RTL in occasione del Salone dell’Auto di Parigi, Tavares ha risposto con un «non scarto nulla» alla domanda su eventuali tagli del personale. Tuttavia, ha aggiunto che la salute finanziaria dell’azienda non dipende solo dalla riduzione dei posti di lavoro, ma da vari fattori come “immaginazione, intelligenza e innovazione”, sottolineando che i licenziamenti non sono il fulcro della strategia aziendale.
Le preoccupazioni sulla Cina e l’automotive europeo
La scorsa settimana, durante un’audizione in parlamento davanti alle commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato, Tavares ha affrontato le preoccupazioni relative ai piani di Stellantis per l’Italia, soprattutto in merito alla bassa produzione di veicoli rispetto ad altri Paesi europei. In un’intervista al giornale francese Les Echos, il manager ha espresso timori riguardo alla crescente influenza della Cina nel settore automobilistico europeo. Se i produttori cinesi riuscissero a conquistare il 10% del mercato europeo, ciò equivarrebbe alla perdita di 1,5 milioni di auto prodotte in Europa, potenzialmente traducendosi nella chiusura di sette fabbriche o nel loro trasferimento ai produttori cinesi. Tavares ha anche avvertito che chiudere le frontiere ai prodotti cinesi non risolverebbe il problema, poiché i cinesi potrebbero aggirare tali restrizioni aprendo stabilimenti in Europa, finanziati in parte con sovvenzioni statali.
Le critiche di Carlo Calenda e della Lega
Le dichiarazioni di Tavares non sono state accolte positivamente, soprattutto dall’opposizione. Carlo Calenda, leader di Azione, ha criticato duramente il dirigente, definendolo “inaffidabile” e chiedendo alla premier Giorgia Meloni di collaborare con l’opposizione per definire un piano strategico per il settore automobilistico. Calenda ha inoltre esortato il governo a non accettare le richieste di ulteriori sussidi da parte di Stellantis, sottolineando che sono già stati erogati 1,5 miliardi di incentivi e 703 milioni per la cassa integrazione, ma che Tavares non ha rispettato gli impegni presi, producendo solo metà del milione di veicoli elettrici promessi.
Anche la Lega ha espresso preoccupazione, definendo le affermazioni di Tavares come “sconcertanti”. Il partito ha sottolineato la necessità di fare luce sull’utilizzo dei fondi pubblici da parte di Stellantis, criticando il fatto che i miliardi incassati dall’azienda abbiano portato a utili per i manager, investimenti all’estero e tagli in Italia.
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