Oggi, tra nuove ammissioni di responsabilità da parte della Francia e la nascita della “Fondazione Museo per la Memoria di Ustica”, la città di Bologna commemora il 44esimo anniversario della Strage di Ustica
Nel cielo di Ustica, 44 anni fa, si consumò una strage di dimensioni immani che costò la vita a tutte le 81 persone a bordo del DC9 in volo da Bologna a Palermo. Quella tragedia ha profondamente segnato la Repubblica Italiana, lasciando una ferita ancora aperta per la mancanza di una piena verità, che contrasta con il bisogno di giustizia fondamentale per la vita democratica. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricordato l’evento in occasione del quarantaquattresimo anniversario della strage di Ustica.
Il capo dello Stato ha sottolineato che la Repubblica non si stancherà di continuare a cercare e chiedere collaborazione anche ai Paesi amici per ricostruire pienamente ciò che accadde. Nel giorno dell’anniversario, Mattarella ha rinnovato la sua profonda solidarietà ai familiari delle vittime, che non si sono arresi di fronte a opacità, ostacoli e distorsioni, ma hanno sempre cercato di fare luce sulle circostanze e responsabilità della tragedia, pur in condizioni di umana sofferenza. La loro opera, insieme a quella di uomini dello Stato che hanno compiuto il loro dovere con capacità e dedizione, ha contribuito a diradare le nebbie e a ricostruire lo scenario di quel tragico evento. Passi significativi sono stati compiuti sulla strada della ricostruzione della verità, testimoniati anche dal Museo per la Memoria di Ustica, aperto a Bologna.
Mattarella ha inoltre ricordato che la memoria è anche trasmissione dei valori di impegno civile ai più giovani, valori che sostengono la dignità e la forza di una comunità, permettendole di affrontare le circostanze più dolorose e difficili.
Oggi, tra nuove ammissioni di responsabilità da parte della Francia e la nascita della “Fondazione Museo per la Memoria di Ustica”, la città di Bologna commemora il 44esimo anniversario della Strage di Ustica. Comune e Regione Emilia-Romagna sono ancora una volta in prima fila a fianco dell’Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage in una serie di iniziative che prenderanno il via questa mattina alle 11.30 a Palazzo d’Accursio. Nella Sala del Consiglio comunale i rappresentanti delle istituzioni hanno incontrato i familiari delle vittime tra il saluto della presidente del Consiglio, Maria Caterina Manca, e gli interventi del sindaco Matteo Lepore, del presidente della Regione Stefano Bonaccini, e della presidente dell’Associazione dei parenti, Daria Bonfietti.
Il programma è proseguito con gli interventi artistici riuniti nel cartellone “Attorno al Museo” che quest’anno ha come sottotitolo “Manca ancora un pezzo”. Sul palco allestito nel parco della Zucca, antistante il Museo della Memoria per Ustica che conserva i resti del DC9 rivitalizzati dall’opera di Christian Boltanski, fino al 10 agosto si alterneranno musica, teatro e poesia. A ricordare la strage è stato proiettato anche il lavoro video di Jacopo Rinaldi diffuso in diversi punti della città.
Su grandi schermi, collocati tra altri punti al Mambo, al parco della Zucca, presso Bologna Welcome e nelle sedi TPer in via Lame e in via Saliceto, l’artista romano ha esposto la videoinstallazione “Viaggio notturno per mare” che prende il via dalle riprese subacquee girate nel 1987 durante il recupero del relitto da parte dell’Istituto francese Ifremer. Il sindaco aveva già sottolineato come il pezzo mancante suggerito dal titolo sia da imputare a un’azione di revisionismo e depistaggio ancora in corso da parti di alcuni politici. Una critica a cui si aggiunge l’appello del presidente della Regione, Stefano Bonaccini: “Oggi sappiamo che quella notte un vero e proprio atto di guerra si consumò nei cieli italiani, ma ci sono ancora troppe domande che attendono risposta, come la verità sui nomi degli autori materiali e dei responsabili della strage. È necessario fare piena chiarezza, rimuovendo gli ostacoli che finora hanno impedito di fare giustizia. Chiediamo, quindi, al Governo di proseguire sulla strada della desecretazione e della digitalizzazione degli atti già avviata dai Governi precedenti e un impegno comune anche sul piano diplomatico”.