Recentemente, un ex addetto militare dell’ambasciata francese a Roma ha rivelato, in una registrazione fatta da Massimo Giletti, di aver mentito in passato sui tracciati radar della base aerea di Solenzara in Corsica, affermando che erano spenti per ordine dei suoi superiori
Il mistero della strage di Ustica, avvenuta 44 anni fa, continua a essere un intrigo internazionale irrisolto. L’evento ha causato la morte di 81 persone, tra cui 13 bambini, lasciando i loro familiari in attesa di giustizia. Nonostante il tempo trascorso, la verità su quanto accaduto nel cielo del Tirreno la sera del 27 giugno 1980 rimane oscura.
La strage è ancora oggetto di un’indagine aperta dalla procura di Roma nel 2008. Tuttavia, non è chiaro se negli ultimi anni siano stati fatti progressi, poiché le informazioni sulle indagini sono scarse e spesso emerge la notizia di una possibile archiviazione del caso senza ulteriori dettagli.
Recentemente, un ex addetto militare dell’ambasciata francese a Roma ha rivelato, in una registrazione fatta da Massimo Giletti, di aver mentito in passato sui tracciati radar della base aerea di Solenzara in Corsica, affermando che erano spenti per ordine dei suoi superiori. Questo è solo uno dei numerosi depistaggi che hanno complicato la ricerca della verità nel corso degli anni. Alcuni sostengono ancora la teoria di una bomba a bordo, nonostante le incongruenze, come il fatto che l’aereo sia partito con due ore di ritardo a causa del maltempo a Bologna.
I resti del DC-9 Itavia, esposti al Museo per la Memoria di Ustica di Bologna, mostrano un’asse del water ancora intatta, contraddicendo l’ipotesi della bomba posizionata lì. Quasi un anno fa, l’ex presidente del Consiglio Giuliano Amato ha dichiarato in un’intervista che l’aereo sarebbe stato abbattuto da un missile francese, chiedendo al presidente Macron di scusarsi con l’Italia. Amato ha affermato che le sue dichiarazioni non rivelavano nuovi segreti, ma confermavano ricostruzioni già documentate in numerose perizie e inchieste.
Per la prima volta in 44 anni, la tragica ricorrenza della strage di Ustica sarà commemorata senza Andrea Purgatori, giornalista scomparso il 19 luglio scorso, che ha dedicato la sua carriera a indagare sull’accaduto. Nonostante i suoi sforzi e quelli di molti altri, siamo ancora lontani dalla verità e dalla giustizia per le vittime e i loro familiari, che continuano a lottare contro un muro di gomma fatto di depistaggi e silenzi. Anche i risarcimenti per i familiari delle vittime sono stati una beffa, con vitalizi previsti per gli orfani solo dopo i 75 anni.
Dopo 44 anni, resta ancora molto da fare per capire quale guerra si stava combattendo quella notte nei cieli d’Italia, costata la vita a 81 civili.