La pena verrà scontata attraverso 1500 ore di lavori di pubblica utilità, ancora da definire. Inoltre, l’accordo prevede la confisca di 84.100 euro
La vicenda legata all’inchiesta per corruzione elettorale che ha coinvolto la Regione Liguria ha preso una svolta inaspettata. Giovanni Toti, ex governatore della regione, ha raggiunto un accordo con la Procura di Genova per patteggiare una pena di due anni e un mese, che verrà scontata attraverso 1500 ore di lavori di pubblica utilità, ancora da definire. Inoltre, l’accordo prevede la confisca di 84.100 euro. L’esito del patteggiamento, pur in attesa del via libera del Giudice per le indagini preliminari (Gip), appare scontato, vista l’intesa già raggiunta tra le parti.
Il caso di Paolo Signorini
Anche Paolo Signorini, ex presidente del porto di Genova e coimputato nell’inchiesta, ha trovato un accordo per patteggiare una pena di tre anni e cinque mesi. Questa soluzione gli permetterà, con ogni probabilità, di evitare la reclusione in carcere.
L’incertezza attorno ad Aldo Spinelli
Resta ancora da chiarire la posizione di Aldo Spinelli, noto imprenditore ligure, anch’egli coinvolto nel processo e a giudizio immediato insieme a Toti e Signorini. Spinelli non ha ancora reso nota la sua intenzione riguardo un possibile patteggiamento, mantenendo quindi un margine di incertezza sulla sua strategia difensiva.
Le accuse e il punto di vista delle parti
Le accuse a carico di Toti riguardano corruzione impropria e finanziamento illecito ai partiti. Per gli inquirenti, l’accordo per il patteggiamento rappresenta una conferma della solidità dell’indagine e delle prove raccolte. Tuttavia, l’ex governatore ha espresso un sentimento contrastante nei confronti di questa decisione, dichiarando: «Come tutte le transazioni suscitano sentimenti opposti: da un lato l’amarezza di non perseguire fino in fondo le nostre ragioni di innocenza, dall’altro il sollievo di vederne riconoscere una buona parte».
Le dimissioni e le future elezioni regionali
Toti era stato arrestato e posto agli arresti domiciliari il 7 maggio scorso, per poi essere rimesso in libertà ad agosto, in seguito alle sue dimissioni formali da presidente della Regione Liguria. Le dimissioni sono avvenute in vista delle elezioni regionali, che si terranno il 27 e 28 ottobre 2024. Tra i principali candidati per la sua successione, si confrontano Andrea Orlando per il centrosinistra e Marco Bucci, sindaco di Genova, per il centrodestra.
L’accusa di corruzione impropria
Toti ha anche evidenziato la natura controversa delle accuse a suo carico, soprattutto quella legata alla corruzione impropria, definita come un reato “di contesto”. Secondo l’ex governatore, si tratta di una fattispecie giuridica difficile da dimostrare per la sua vaghezza, ma altrettanto complessa da smontare proprio per la stessa ragione.
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