Nell’Ipogeo della Chiesa della Misericordiella Allegra Hicks presenta al pubblico i suoi lavori e una nuova toccante opera site-specific
Dopo il suo monumentale intervento presentato a marzo all’ICI di Londra, il 16 settembre Allegra Hicks torna in Italia con una mostra dal titolo Ti Porterò nel Sangue, curata da Mario Codognato e ospitata allo SMAVVE – Centro Per l’Arte Contemporanea di Napoli.
Per l’artista, che da anni lavora tra Londra e Napoli, l’occasione di questa mostra si può intendere come un omaggio alla storia della città partenopea, una celebrazione dell’immaginario e delle suggestioni tangibili che provengono dal luogo in cui i suoi lavori vanno a inserirsi, l’Ipogeo della Chiesa della Misericordiella.
È proprio in questo spazio, che trasuda storia e sacralità, che l’artista Christian Leperino ha deciso di fondare nel 2015 l’associazione culturale SMAVVE, rilevando l’edificio per anni abbandonato e trasformandolo in polmone pulsante del Borgo dei Vergini.
Gli interventi di impatto di Allegra Hicks in questo contesto si fanno ancora più evocativi: il progetto espositivo site-specific è un faccia a faccia tra sacro e profano, un dialogo intenso che risucchia lo spettatore in uno spazio indefinito.
Dalle viscere della terra esce una traccia rossa come il sangue che si cristallizza in un’immensa goccia che pende da un lato dello spazio e, a farle da contraltare, un’immagine più eterea della stessa che nella luce rivela il suo segno evanescente ed etereo.
“Nel lavoro di Allegra Hicks – scrive Mario Codognato – la goccia si reitera come simbolo ma anche come ricostruzione materiale e tangibile della fluidità e della trasformazione continua delle cose e dell’esistenza, della fragilità delle relazioni umane, per citare il famoso saggio di Zygmut Bauman, Amore Liquido. Come un alchimista – continua – l’artista fonde disegni e materiali, colori e oggetti in un unicum, che emerge come un qualcosa di nuovo e deliberatamente non riconducibile a una definizione precisa, appunto come una sostanza liquida nell’apparenza e nelle intenzioni, anche quando è solida”.
In occasione dell’esposizione, a introdurre il pubblico all’opera dell’artista, ci saranno alcuni suoi lavori, allestiti nel percorso di accesso all’ipogeo, una selezione di tele in cui Allegra Hicks si sofferma sulle rappresentazioni degli organi, da intendersi come strumenti funzionali e necessari alla comprensione di percorsi che attraversano i luoghi. Gli elementi del corpo si fanno preludio per l’intuizione di quanto verrà raccontato nell’Ipogeo.
Nata a Torino da una famiglia con la passione del design e dell’architettura, Hicks ha studiato a Milano al Politecnico del Design. Ha lavorato a New York sotto la guida dell’artista Donald Baechler e successivamente in una galleria d’arte contemporanea. In passato ha fatto esperienza anche nel mondo della moda e oggi vive tra Londra e Napoli coltivando la sua passione: dare spazio alla creatività a stretto contatto con la materia. Nel campo dell’interior design, è stata premiata con il Best Wallpaper Award di Elle Décor negli Stati Uniti e con il Best Fabric Award di Elle Décor nel Regno Unito. Ogni prodotto che realizza e ogni lavoro che produce combina aspetto e significato in un potente connubio che si traduce in opera d’arte vibrante.
Info: allegrahicks.com