Tutto è pronto per il G7 Cultura del 20 e 21 settembre, non mancano polemiche e manifestazioni

Nel pomeriggio di mercoledì 18 settembre, diverse decine di manifestanti si sono radunate davanti al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, sede iniziale dell’evento, per protestare contro il G7 e contro il neo-ministro Giuli

Tutto è pronto per il G7 della Cultura, che si terrà a Napoli e Pompei il 20 e 21 settembre 2024. L’evento, però,  prima ancora di iniziare non è stato esente da polemiche e imbarazzi per il governo italiano, a causa dello scandalo che ha coinvolto l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Al suo posto, alla guida del dicastero, è stato nominato Alessandro Giuli, che debutta ufficialmente proprio in occasione di questo vertice internazionale. Nonostante le difficoltà, i preparativi proseguono rapidamente, anche se non mancano critiche e accuse sulla gestione dell’evento.

Critiche di Maria Rosaria Boccia sulla selezione delle aziende

Maria Rosaria Boccia ha sollevato dubbi sulle modalità con cui sono state scelte le aziende coinvolte nei preparativi. Boccia si è chiesta chi abbia deciso quali imprese forniscano i regali per i partecipanti del G7, sostenendo che le decisioni siano state prese a porte chiuse dalla Presidenza del Consiglio e dal Ministero della Cultura. Le sue critiche mettono in luce sospetti su favoritismi e mancanza di trasparenza nel processo di selezione.

Le cravatte Marinella e il coinvolgimento delle aziende

Tra le aziende coinvolte nel G7 spicca la storica boutique napoletana di Maurizio Marinella, noto come “il re delle cravatte”. Come già avvenuto in passato, Marinella ha offerto gratuitamente cento cravatte e foulard personalizzati per l’evento. Tuttavia, a causa delle controversie legate al caso Boccia-Sangiuliano, la boutique è ancora in attesa dell’autorizzazione finale per consegnare i doni. La vicenda ha creato ulteriori rallentamenti nei rapporti con Palazzo Chigi, complicando l’organizzazione dell’evento.

Il caso della frutta secca e il sospetto di favoritismi

Un altro esempio di partecipazione aziendale riguarda Antonio Del Giudice, ex sindaco di Striano e imprenditore legato a Fratelli d’Italia, la cui azienda di frutta secca fornirà prodotti per il G7 Agricoltura a Ortigia, previsto dal 26 al 28 settembre. Secondo il Fatto Quotidiano, le aziende possono offrire i loro doni al G7 compilando un form online, oppure le forniture possono essere acquistate direttamente dall’agenzia che gestisce l’evento.

Proteste e manifestazioni contro il G7 Cultura

L’avvicinarsi del G7 ha anche innescato proteste da parte di attivisti e gruppi politici. Nel pomeriggio di mercoledì 18 settembre, diverse decine di manifestanti si sono radunate davanti al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, sede iniziale dell’evento, per protestare contro il G7 e contro il neo-ministro Giuli. Gli attivisti hanno criticato il passato politico di Giuli, che ha militato nel movimento neofascista “Meridiano Zero”, ritenendo questa sua storia inconciliabile con il concetto di “cultura”. Slogan come “Fuori il G7 dalla città” hanno caratterizzato la protesta, incentrata anche sulla forte presenza delle forze dell’ordine a protezione dell’evento.

Il G7 Cultura blindato e la democrazia sotto pressione

I manifestanti hanno denunciato quella che vedono come una “militarizzazione” dei luoghi simbolici della cultura napoletana, lamentando il fatto che la città sia chiusa ai cittadini comuni e agli attivisti durante il vertice. Nella loro nota, hanno espresso preoccupazione per lo stato della democrazia in Italia, in cui eventi culturali di portata internazionale si svolgono sotto pesanti misure di sicurezza. Un’altra manifestazione è stata già annunciata per sabato 21 settembre, con l’obiettivo di contestare ulteriormente il G7 e il suo impatto sulla città.

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