Ucraina, l’idea di concedere territori alla Russia in cambio dell’ingresso nella Nato. Zelensky si oppone

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel corso della sua visita a Washington, ha ribadito la volontà di riconquistare i territori occupati dal 2014, insistendo sul fatto che la sovranità e il rispetto del diritto internazionale sono irrinunciabili

L’idea che l’Ucraina possa entrare nella NATO, anche a costo di accettare tacitamente la perdita dei territori occupati dalla Russia, sta guadagnando terreno tra diplomatici e analisti. Questo concetto si ispira al modello della Germania Ovest, che nel 1955 entrò nell’Alleanza Atlantica nonostante la divisione con la Germania Est, allora sotto l’influenza sovietica.

Resistenze e posizione di Kiev

Nonostante questa teoria, permangono resistenze, soprattutto da parte di Kiev, che ufficialmente continua a respingere qualsiasi concessione territoriale alla Russia. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel corso della sua visita a Washington, ha ribadito la volontà di riconquistare i territori occupati dal 2014, insistendo sul fatto che la sovranità e il rispetto del diritto internazionale sono irrinunciabili. Tuttavia, molti osservatori, compreso il Financial Times, sottolineano che mancano uomini, armi e un sostegno sufficiente da parte dell’Occidente per raggiungere tale obiettivo.

La proposta di un compromesso

Alcuni diplomatici occidentali e rappresentanti ucraini stanno valutando l’ipotesi di una soluzione negoziale, in cui la Russia manterrebbe de facto il controllo sui territori occupati, pur non ricevendo alcun riconoscimento legale da parte dell’Ucraina o della comunità internazionale. Questo compromesso potrebbe aprire la strada all’ingresso di Kiev nella NATO, ma l’idea di cedere territori resta un tabù per l’Ucraina, almeno pubblicamente.

Le posizioni degli Stati Uniti e dei leader europei

Gli Stati Uniti mantengono una posizione cauta sull’ingresso immediato dell’Ucraina nella NATO, temendo un conflitto diretto con la Russia. Sebbene l’amministrazione Biden abbia ribadito che il futuro dell’Ucraina è nella NATO, continua a sostenere che l’adesione avverrà solo quando ci saranno le condizioni adeguate. Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha espresso la sua reticenza, mentre il presidente francese Emmanuel Macron si mostra più aperto a un possibile ingresso accelerato di Kiev.

L’intervista di Jens Stoltenberg e il parallelo con le isole Kuril

Jens Stoltenberg, segretario generale uscente della NATO, in una recente intervista al Financial Times ha citato il modello delle isole Kuril per affrontare la questione ucraina. Le isole, occupate dall’Unione Sovietica nel 1945 e rivendicate dal Giappone, non sono comprese nelle garanzie di sicurezza fornite dagli Stati Uniti a Tokyo. Allo stesso modo, si potrebbe tracciare un confine chiaro oltre il quale l’articolo 5 della NATO, che prevede la difesa collettiva, sarebbe applicato, lasciando aperta la possibilità di risolvere diplomaticamente la questione territoriale in futuro.

Il modello della Germania Ovest e il dibattito tra gli esperti

Il modello della Germania Ovest è stato citato da figure come Boris Johnson e Kurt Volker come una possibile soluzione per l’Ucraina. Tuttavia, altri analisti, come Thomas Kleine-Brockhoff, sono scettici, sostenendo che i confini tra i due blocchi durante la Guerra Fredda erano mutuamente riconosciuti, cosa che non avviene tra Ucraina e Russia.

La guerra in Ucraina destinata a prolungarsi

Secondo fonti di intelligence occidentale, la guerra in Ucraina è destinata a durare a lungo. Mosca sta ricevendo sempre più supporto da alleati come l’Iran e la Corea del Nord, che fornisce alla Russia circa 3 milioni di proiettili di artiglieria all’anno. Nonostante la qualità di queste munizioni sia spesso considerata difettosa, restano comunque un elemento chiave per sostenere l’avanzata russa, come dimostrato dalla recente conquista di Vuhledar, nell’oblast di Donetsk.

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