Le critiche derivano dal sostegno di Harris e dell’amministrazione Biden a Israele, nonostante le richieste di un cessate il fuoco e di aiuti umanitari a Gaza
Kamala Harris sta affrontando un momento delicato nella sua campagna elettorale per il 2024, mentre le tensioni legate al conflitto israelo-palestinese si riflettono anche sugli eventi politici negli Stati Uniti. Dopo essere stata contestata durante un comizio a Detroit, la vicepresidente è stata nuovamente interrotta da attivisti pro-Palestina in Arizona. Le critiche derivano dal sostegno di Harris e dell’amministrazione Biden a Israele, nonostante le richieste di un cessate il fuoco e di aiuti umanitari a Gaza.
Durante il suo comizio in Arizona, Harris ha cercato di mantenere un tono più diplomatico rispetto all’evento precedente, sottolineando l’importanza della democrazia e del rispetto per tutte le voci, ma ribadendo l’impegno suo e del presidente per un cessate il fuoco. Tuttavia, la sua posizione non è priva di rischi, poiché qualsiasi mossa potrebbe alienare parti significative dell’elettorato.
La situazione è complicata ulteriormente dalla campagna di Donald Trump, che cerca di dipingere Harris come una “radicale di sinistra” e critica la sua scelta di non nominare il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro come suo vice, insinuando che la decisione sia legata alla fede di Shapiro.
La tensione tra il sostegno a Israele e la pressione per aiutare Gaza rende la posizione di Harris particolarmente difficile, soprattutto in vista delle prossime manifestazioni pro-Palestina a Chicago, che potrebbero mettere ancora più sotto pressione la campagna democratica. Il successo diplomatico dell’amministrazione Biden nel Medio Oriente nelle prossime settimane potrebbe rivelarsi cruciale per evitare ulteriori complicazioni nella corsa elettorale.