Usa, il procuratore speciale ha modificato le accuse contro Donald Trump per l’assalto al Congresso

Possibili rogne legali anche per Robert F. Kennedy a causa di un video fatto dalla figlia di Kennedy, Kick, in cui si descrive come il padre avesse tagliato con una motosega la testa di una balena morta trovata su una spiaggia

Il procuratore speciale Jack Smith ha recentemente rivisto l’incriminazione contro l’ex presidente Donald Trump per il suo presunto ruolo nell’assalto al Congresso degli Stati Uniti del 6 gennaio 2021. Queste revisioni sono state necessarie dopo che la Corte Suprema ha riconosciuto a Trump una parziale immunità per gli atti compiuti nelle sue funzioni ufficiali come presidente. Di conseguenza, Smith ha modificato l’accusa, riducendola da 45 a 36 pagine, eliminando tutte le parti che riguardavano le interazioni di Trump con il Dipartimento della Giustizia, ma mantenendo comunque i capi d’accusa principali.

Trump era stato inizialmente accusato di quattro reati, tra cui la cospirazione per frodare gli Stati Uniti e l’ostruzione alla certificazione del risultato delle elezioni presidenziali da parte del Congresso. La Corte Suprema ha stabilito che gli ex presidenti possono essere perseguiti penalmente per gli atti compiuti come privati cittadini, ma non per quelli ufficiali. Per questo motivo, Smith ha rimosso dall’incriminazione i riferimenti alle pressioni esercitate da Trump sul Dipartimento della Giustizia e al coinvolgimento di Jeffrey Clark, ex capo della sezione civile del Dipartimento, che era stato accusato di aver aiutato Trump nei suoi presunti piani di cospirazione.

Tuttavia, Smith ha mantenuto nell’incriminazione le interazioni tra Trump e il suo ex vice presidente, Mike Pence. Queste potrebbero essere contestate dai legali di Trump, poiché secondo Smith, il 6 gennaio Pence agiva come presidente del Senato, un ruolo che rientra nel potere legislativo, mentre Trump agiva come candidato presidenziale e non come presidente in carica.

Il prossimo passo sarà l’audizione convocata dalla giudice Tanya Chutkan, incaricata del caso, che dovrà decidere se e come procedere. Tuttavia, è certo che il processo non si terrà prima delle elezioni del 5 novembre. Se Trump dovesse vincere queste elezioni, avrebbe la possibilità di nominare un nuovo segretario alla Giustizia che potrebbe cancellare l’intero processo.

Rogne legali in vista anche per Robert F. Kennedy. L’organizzazione ambientalista Center for Biological Diversity ha chiesto alle autorità federali di indagare su un racconto del 2012, fatto dalla figlia di Kennedy, Kick, in cui si descrive come il padre avesse tagliato con una motosega la testa di una balena morta trovata su una spiaggia a Hyannis Port, Massachusetts. Successivamente, Kennedy avrebbe legato la testa al tetto della sua auto e l’avrebbe trasportata per cinque ore fino alla casa di famiglia a Mount Kisco, New York.

L’episodio, riportato dalla rivista Town & Country, è stato ripreso recentemente da vari media statunitensi, compreso il New York Times. Secondo Brett Hartl, direttore politico nazionale del Center for Biological Diversity Action Fund, l’azione di Kennedy potrebbe aver violato diverse leggi federali sulla protezione degli animali, come il Marine Mammal Protection Act (1972), l’Endangered Species Act (1973) e il Lacey Act del 1900. Queste leggi regolano la raccolta, la conservazione e il trasporto di specie in via di estinzione e proibiscono il trasporto di animali selvatici catturati illegalmente attraverso i confini statali.

Hartl ha sottolineato che la raccolta illegale di parti di animali, in particolare di specie rare come alcune balene, compromette importanti opportunità di ricerca scientifica, poiché questi mammiferi marini sono tra le specie più difficili da studiare al mondo.

Kennedy, noto per la sua passione per gli animali selvatici e i reperti naturali, non ha risposto alle richieste di commento. Nel corso degli anni, ha collezionato e addestrato vari animali selvatici, come corvi, una tartaruga impagliata, una rara tigre di Sumatra e addirittura emù. Recentemente, ha ammesso di aver lasciato un cucciolo d’orso morto a Central Park nel 2014 come parte di una trovata che riteneva “divertente”.

L’episodio della balena potrebbe portare a gravi conseguenze legali per Kennedy, visto che la legge federale è molto severa riguardo alla protezione delle specie in pericolo e ai comportamenti che possono interferire con la ricerca scientifica.

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